"Nonostante nel linfoma diffuso a grandi cellule B si stia assistendo a un notevole miglioramento della prognosi, negli ultimi cinque anni, grazie alla disponibilità di numerosi farmaci e trattamenti innovativi, purtroppo non siamo ancora in grado di guarire tutti i pazienti. Per questo motivo, ogni nuova introduzione nell’armamentario terapeutico rappresenta sia per i pazienti che per i clinici, un’opportunità importante, come quella di loncastuximab tesirine. Questo farmaco consente di trattare pazienti, spesso già pesantemente pretrattati, o anziani, che costituiscono la maggioranza dei casi trattati in ematologia italiana. È, inoltre, un trattamento efficace, con risultati visibili già entro due mesi, ha un buon profilo di tollerabilità, non richiede ricovero, ed è una terapia a tempo definito. È accessibile alla stragrande maggioranza dei pazienti, anche a coloro che hanno già ricevuto trattamenti con CAR-T. Questo lo rende particolarmente vantaggioso e utilizzabile in diversi contesti," ha commentato Caterina Patti, Direttore del reparto di oncoematologia dell’Ospedale Cervello di Palermo.