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Stressati da montagne di e-mail

Mani su una tastiera - FOTOGRAMMA
Mani su una tastiera - FOTOGRAMMA
20 dicembre 2019 | 13.35
LETTURA: 4 minuti

di Margherita Lopes

"Accendo il mio computer, attendo con impazienza che si colleghi, vado online e trattengo il respiro finché non sento quelle paroline magiche: c'è posta per te!". Era solo pochi anni fa, ma la frase di Meg Rayan nel film 'C'è posta per te' sembra lontana anni luce. "Molto più spesso ci troviamo a essere sommersi dalla posta elettronica senza riuscire a rispondere a tutte le richieste. Questa condizione genera un forte stress tanto che, in uno studio della University of British Columbia, i ricercatori hanno dimostrato che chi controlla la casella di posta solo tre volte al giorno risulta meno stressato rispetto a chi lo fa continuamente". Ad analizzare per l'AdnKronos Salute lo 'stress da e-mail' è Eleonora Iacobelli, psicoterapeuta, presidente Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico), responsabile trainer del Centro Bioequilibrium.

Difendersi dalle montagne di messaggi in arrivo "è molto più semplice a dirsi che a farsi. Non va infatti sottovalutato il fatto che riuscire a svuotare completamente la casella della posta da leggere equivale a completare un compito - spiega Iacobelli - e quindi il nostro cervello rilascia dopamina per premiarci. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, riuscire a fare una cosa del genere è praticamente impossibile. Chiunque si sarà reso conto che la gestione delle e-mail è quasi un secondo impiego". E lo dimostrano centinaia di messaggi che si accumulano nella posta in arrivo.

Un bombardamento che non cessa neppure di notte, o nei fine settimana. "Il fatto che ormai viviamo iper-connessi fa sì che le comunicazioni ci raggiungono non solo a lavoro, ma ovunque: a casa, in vacanza, nei giorni festivi. Il timore di perderci una comunicazione importante - continua la psicologa - ci fa essere costantemente connessi, ma ciò non fa altro che accrescere stress e ansia e, soprattutto, distoglie la nostra attenzione da altri compiti che dovremmo effettivamente svolgere, abbassando vertiginosamente la nostra produttività. Ciò che si dovrebbe cercare di fare, è tornare ad avere il controllo della propria casella in-box piuttosto che farsi controllare da essa". Ecco, quindi alcuni consigli di Iacobelli, utili anche come buoni propositi per l'anno nuovo:

1) Limitare il controllo della casella in-box a determinati momenti della giornata, al massimo 3 o 4 volte;

2) Fare una cosa alla volta e sforzarsi di mantenere l'attenzione sul compito che si sta svolgendo prima di controllare nuovamente la casella della posta in arrivo;

3) Sforzarsi di essere chiari e sintetici nelle mail che si inviano in modo da evitare di sprecare più tempo del necessario;

4) Cercare di usare i filtri che la tecnologia ci mette a disposizione e che sono in grado di ridurre la nostra posta in arrivo.

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