La ragazza aveva anche simulato malori per attirare l’attenzione dell’uomo costringendolo ad allontanarsi dal lavoro
Rinviata a giudizio per stalking aggravato a Roma una trentenne che pur di riallacciare i rapporti con il suo ex era arrivata a fingere una gravidanza e poi il parto, oltre a tempestarlo di sms, chiamate e molestie di ogni genere. L’uomo, pur di sfuggire alle attenzioni morbose, è finito a cambiare la sua residenza e a indossare un casco nel tragitto che dall’auto lo portava al portone di casa. La trentenne, oltre a molestare l’ex con chiamate anche anonime, secondo quanto riportato nell’imputazione per fatti che vanno dal 2018 al 2019, aveva anche simulato malori per attirare l’attenzione dell’uomo, "inducendolo ad allontanarsi dal posto di lavoro per accorrere in suo soccorso" e si era appostata nei luoghi frequentati da lui. In un’occasione si sarebbe anche aggrappata allo sportello della macchina e allo specchietto per fermare l’auto’’ di lui.
Una situazione che ha generato nella vittima "un grave e perdurante stato d’ansia - scriveva il pm nel 415bis- e di fondato timore per la propria incolumità tale da indurlo a modificare le proprie abitudini di vita, diradando anche le uscite e prendendo precauzioni per evitare incontri indesiderati con la donna". A difendere l’uomo vittima di stalking, l’avvocato Emanuele Fierimonte. “È un primo risultato ma è solo un inizio - dice all’Adnkronos il penalista - Intanto è stata restituita al mio assistito la serenità che gli è stata tolta. Inimmaginabili sono i danni subiti, danni che faremo valere a tempo debito nelle aule di giustizia”. Ora la donna andrà a processo, con udienza fissata per il 3 maggio al tribunale monocratico di Roma.