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Regionali Lazio 2023, D'Amato: "Farò opposizione seria e leale"

Il candidato Pd: "Consenso non sufficiente ma risultato superiore a ultime regionali. A Roma 1 su 3 non ha votato, va aperta riflessione"

Regionali Lazio 2023, D'Amato:
13 febbraio 2023 | 18.23
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"Desidero ringraziare tutti gli elettori e le elettrici per il consenso che hanno dato che non è stato comunque sufficiente alla vittoria. Ma ricordo che è stato un risultato superiore a quello delle ultime elezioni regionali". Così Alessio D'Amato, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, nel suo intervento dal palco del comitato elettorale ribadendo che guiderà l'opposizione "in maniera molto seria e sui programmi in modo molto leale".

Il risultato di Nicola Zingaretti, alle ultime regionali, fu del "32,9% adesso sembra che le proiezioni diano un dato superiore. La volta scorsa l'esito fu sufficiente alla vittoria, questa volta no", ha spiegato D'Amato.

"L'astensionismo è un dato preoccupante. A Roma uno su tre non è andato a votare - ha sottolineato - . E su questo dobbiamo fare una riflessione tutti assieme, perché è sempre un elemento negativo per la democrazia".

"Per quanto riguarda il dato generale - ha poi aggiunto D'Amato- è prevalsa l'onda lunga delle politiche: più o meno i dati in Lombardia e Lazio, nonostante coalizioni diverse, si somigliano molto. Anzi noi rispetto alla seconda proiezione andiamo anche leggermente sopra ma il dato generale vede il centrodestra oltre il 50%".

"Tutti questi mesi senza un leader per il Pd non hanno aiutato sicuramente - ha scandito - concordo con Majorino, probabilmente vanno riviste tutte queste procedure del congresso del Partito democratico che sono lente e non hanno aiutato in questa fase".

"Ho voluto una campagna elettorale molto legata al territorio - ha sottolineato -, i dirigenti nazionali del Pd non li ho voluti perché abbiamo un congresso in corso. E' stata una mia specifica richiesta essere ancorato ai temi regionali e mi sembra che i risultati abbiano pagato, perché se venissero confermati i dati sono sopra a quelli della Lombardia".

Quindi la stoccata ai 5 stelle. "L'inceneritore? Un pretesto. Il vero motivo della rottura va chiesto a Giuseppe Conte. Che mi sembra non abbia voluto porre l'attenzione alla comunità regionale ma anteporre gli interessi di parte pensando di poter guadagnare qualche punto percentuale sul Pd". I Cinquestelle, ha affermato, "rischiano di andare sotto il 10% in Regione con gli ultimi dati, mi sembra che è evidente il fallimento di quella strategia".

Pd deve continuare a guardare al Terzo Polo? "Questa è una discussione che si farà in sede congressuale" dove si parlerà "della politica delle alleanze e quale decisione prenderà il gruppo dirigente nel Pd, io adesso rappresento l'intera coalizione", ha sottolineato.

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