Il leader Iv rompe il silenzio: "Per il Terzo Polo il progetto non cambia, il nostro destino resta la casa comune dei riformisti in vista delle europee, lì sarà tutta un'altra musica"
"Ha vinto la destra, come tutti si aspettavano. Peccato. Buon lavoro ai presidenti Rocca e Fontana. E buon lavoro ai consiglieri regionali a cominciare dai neo eletti del Terzo Polo: Lisa Noja, Giuseppe Licata, Massimo Vizzardi, Marietta Tidei più un quinto che uscirà da un testa a testa tra Pierluca Dionisi, Luciano Nobili e Luca Andreassi". Così Matteo Renzi all'indomani della sconfitta elettorale commenta i risultati attraverso la sua e-news.
"A proposito di Terzo Polo: il risultato è peggiore delle aspettative (9% da soli in Lombardia, 5% alleati nel Lazio), ma è fisiologico per consultazioni come le elezioni regionali. Ho ringraziato per la generosa campagna elettorale già la settimana scorsa Letizia Moratti, Alessio D’Amato e ovviamente Carlo Calenda".
Ma la linea non cambia. "Il nostro destino, e la nostra destinazione, si conferma la casa comune dei riformisti in vista delle elezioni europee del 2024 dove sarà tutta un’altra musica", afferma Renzi. "Mi raccomando - ammonisce - nessuna incertezza sul progetto del Terzo Polo. Anzi, ora è il momento di rilanciare".
E tornando a parlare di Festival di Sanremo "suggerisco una moratoria sulle polemiche - dice -. Adesso che abbiamo discusso di tutto, litigando su tutto, polemizzando su tutto, possiamo dire bravo ad Amadeus per gli ascolti record, bravo a Marco Mengoni per la bella canzone e tornare ad occuparci di questioni come il futuro dell’Europa, la crisi della democrazia globale, la ripresa economica? Temi meno interessanti di Fedez, per qualcuno, ma temi che dovrebbero sfidare la politica a un dibattito più serio di quello degli ultimi dieci giorni".
"Ovviamente - sottolinea - con le polemiche sulla Rai è ripartito anche il dibattito sul Canone Rai. Il ministro Giorgetti ha dichiarato che dal prossimo anno non si pagherà più il canone in bolletta. Come sapete il canone in bolletta fu una mia scelta. Allora il canone costava 113€. Averlo fatto pagare a tutti ha portato a un abbassamento del costo da 113 a 90€. Se si paga tutti, si paga meno. Gli onesti risparmiano, i furbetti pagano. Perché sulle tasse questa è la regola aurea: pagare meno, pagare tutti. Ora si può dire che il Canone Rai è una tassa esosa, come sostengono alcuni politici. Ma allora si deve avere la forza di abolirlo. Finché il canone Rai è un obbligo di legge, dobbiamo pagarlo tutti. Se non lo paghiamo tutti, torniamo al pre 2015 quando i furbi non pagavano e gli onesti pagavano di più".
Quindi rilancia un altra battaglia di Italia Viva. "Oggi è il 14 febbraio e la mente va ovviamente a San Valentino. Ma per la politica è un giorno importante anche per un altro motivo: scade oggi il termine che ci eravamo dati - tutti insieme - per approvare la ripartenza di Casa Italia, la struttura voluta dal mio governo sulla base delle intuizioni di Renzo Piano per occuparsi di territorio, dissesto, prevenzione sismica. Con Lella Paita e tutti gli amici del Gruppo torneremo alla carica in Senato perché la maggioranza mantenga l’impegno, almeno su questo. Le immagini devastanti di Turchia e Siria ci dovrebbero suggerire di fare presto, di fare bene. E anzi permettetemi di ringraziare i volontari per i miracoli di questi giorni, volontari tra i quali vanno annoverate anche alcune strutture di vigili del fuoco e protezione civile italiana".