Questa mattina nuove riunioni. Centrodestra: ora nome su scheda, rispunta Casellati
Oggi alle 11 la quinta votazione per l'elezione del presidente della Repubblica, dopo la fumata nera nel quarto scrutinio che ha visto aumentare i voti per il capo dello Stato, Sergio Mattarella, passati dai 125 di mercoledì ai 166 di ieri.
Il presidente della Camera Roberto Fico ha convocato per oggi alle 10.15 la conferenza congiunta dei capigruppo di Camera e Senato, alla Sala della Regina. Si valuta l'ipotesi di due votazioni al giorno.
Questa mattina alle 9 il centrodestra tornerà a riunirsi, dopo il vertice di ieri sera, per decidere quale nome indicare sulla scheda. Elisabetta Alberti Casellati la prima scelta, ma ci sarebbe anche l'ex magistrato Carlo Nordio sul tavolo. Stavolta, dunque, niente 'bianca' o 'astensione', Lega, Fdi, Fi e centristi hanno deciso di contarsi per capire meglio gli equilibri interni e testare la compattezza della coalizione. Tutti hanno dato mandato a Matteo Salvini per esplorare i profili in campo. "Ci rivedremo alle 9, la Casellati è uno dei nomi" ha detto Giovanni Toti.
In una nota quanto è stato stabilito nel corso della riunione: il vertice del centrodestra ha deciso che nella votazione di questa mattina indicherà uno dei nomi di alto livello proposto nei giorni scorsi, dando mandato a Matteo Salvini - previa ogni opportuna interlocuzione - di definirlo entro il nuovo vertice delle ore 9.
"Il centrodestra mi ha dato mandato, sono contento della compattezza dell'alleanza, se tutti fanno un passo in avanti e la smettono con i veti, da domani potete occuparvi di altro e auguri..." le parole ieri sera del leader della Lega, lasciando la Camera. "Frattini? I nomi sono tanti, non fatemi fare nomi di tizio e caio" ha detto Salvini.
Nuovo incontro anche per Pd, M5S e Leu, dopo il vertice a tre di ieri sera tra Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza. E' stata convocata alle 8,30 la riunione allargata alle delegazioni dei tre partiti per decidere la reazione, se Casellati sarà confermata.
"Meglio ribadire" ha scritto su Twitter il vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano, rilanciando il tweet di Letta sul no del Pd all'ipotesi di candidatura di Casellati. "Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto", le parole del segretario dem rilanciate da Provenzano.
Nella giornata di ieri anche la presa di posizione del Pd e del M5S sul nome di Frattini che era tornato in campo. "Basta provocazioni. Il Pd è un partito serio che non si presta a improvvisazioni raffazzonate, tanto più dopo giornate di giravolte e mancanza di chiarezza - hanno sottolineato fonti del Nazareno - Cerchiamo, tutti, di adempiere al compito di Grandi Elettori e di dimostrare di fronte alla Nazione di esserne degni. Il Paese ci guarda, l'Europa e il mondo si chiedono cosa stia succedendo, dobbiamo essere all'altezza della gravità e della complessità del momento storico che viviamo".
"Usare il presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini, una carica istituzionale così autorevole, per spaccare la maggioranza di governo è un segno evidente che non c'è la volontà di trovare una soluzione per il Colle - ha detto Laura Castelli, viceministra M5S al Mef, vicina al ministro degli Esteri Luigi Di Maio - Non possiamo spaccare la coalizione con il centrosinistra, salterebbe anche il governo".