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Emendamento Mulè, c'è ok: Lega A pesa di più nel calcio italiano

La Commissione Cultura della Camera ha votato la riformulazione dell'emendamento

Giorgio Mulè
Giorgio Mulè
11 luglio 2024 | 21.43
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La Commissione Cultura della Camera ha votato la riformulazione dell'emendamento Mulè sul calcio, presentato al dl istruzione e sport: l'emendamento riconosce un peso maggiore alla Lega di Serie A nell'ambito della Figc.

"Oggi per il calcio italiano inizia una nuova era con il giusto riconoscimento del peso e del ruolo Lega di serie A all’interno della Federazione. Si apre una nuova pagina, che mette finalmente al passo con i tempi il nostro sistema", dichiara Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, commentando l’emendamento a sua firma al decreto legge su Sport e istruzione approvato dalla Commissione Cultura di Montecitorio. "Fino ad ora il ruolo della Lega di serie A, che con il suo apporto finanziario garantisce al calcio le energie necessarie per alimentarsi, era mortificato da una sotto rappresentazione antistorica oltreché palesemente ingiusta all’interno del consiglio federale", aggiunge.

"L'approvazione dell'emendamento al decreto sport in Commissione cultura e sport della Camera darà maggiore rappresentatività alla Lega Serie A nel sistema federale", dice Lorenzo Casini, presidente della Lega di A ." Ciò rappresenta, dopo anni, un primo traguardo importante. Viene infatti affermato un principio cardine delle democrazie contemporanee, quello della 'no taxation without representation' - su cui i vertici della Figc erano stati da me sollecitati già nel marzo 2022, purtroppo senza alcun seguito fino ad oggi - per cui la Serie A vedrà finalmente riconosciuto un ruolo adeguato rispetto al sostegno economico che fornisce all’intero movimento del calcio. La norma è un primo passo, indispensabile, del percorso di riforme che la Serie A ha chiesto da tempo".

"L'attenzione rivolta dalle massime istituzioni del Paese alla definizione di misure e strumenti necessari per una riforma profonda del settore mostra che il calcio inizia finalmente a essere considerato un comparto industriale, alla stregua di altri settori che contribuiscono alla crescita economica e sociale del Paese. Oggi è un nuovo giorno – prosegue Casini -, che deve portare all’evoluzione e alla crescita del nostro movimento di cui la Serie A è, e deve essere, parte trainante a beneficio anche dei giovani, dello sport di base e delle nazionali. Ringrazio il governo, con il ministro Abodi, e il Parlamento per l'indagine conoscitiva del Senato e per il lavoro svolto dalla Camera sull’emendamento dell'onorevole Mulè, per quanto fatto per raggiungere questo primo, importante, risultato".

L'emendamento viene monitorato dagli organismi del calcio internazionale per gli effetti sull'attività federale: "Confermiamo che è stata inviata alla Figc una lettera firmata da Uefa e Fifa in relazione all'Emendamento al decreto legislativo. Entrambe le organizzazioni continueranno a monitorare da vicino gli sviluppi", dice la Uefa all'Adnkronos.

Cosa dice l'emendamento

Il nuovo testo, chiede dopo il comma 1, di inserire i seguenti: "1-bis. Nel rispetto degli statuti delle federazioni di riferimento al fine di garantire una adeguata rappresentanza nei sistemi federali di cui al presente articolo, negli sport a squadre composte da atleti professionisti e con meccanismi di mutualità generale previsti dalla legge, le leghe sportive professionistiche hanno diritto a un'equa rappresentanza negli organi direttivi delle federazioni sportive nazionali di riferimento che tenga conto anche del contributo economico apportato al relativo sistema sportivo".

E ancora "1-ter. Ai rapporti economici tra le società di calcio professionistiche regolati e definiti in compensazione tramite le leghe di competenza, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 48-bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602. Le modalità di attuazione delle disposizioni di cui al presente comma sono definite con decreto del Ministro per lo sport e i giovani, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto".

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