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Pediatra Bozzola: "Nel mondo oltre 3 mln bimbi in ospedale per virus sinciziale"

‘In Europa 20mila ricoveri tra bambini sotto i 5 anni età. Disinfettare bene superfici, virus rimane fino a 6 ore su maniglie e giocattoli’

Immagine di repertorio - FOTOGRAMMA
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05 maggio 2023 | 19.37
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“Si stima che il virus respiratorio sinciziale causi ogni anno nel mondo circa 33 milioni di casi di infezione nei bambini nella fascia di età 0-5 anni, oltre 3 milioni di ospedalizzazioni e 120mila decessi. In Europa i dati che abbiamo ci dicono che ogni anno sono circa 20mila i ricoveri ospedalieri tra i bambini sotto i 5 anni di età a causa dell’Rsv”. Lo ha detto Elena Bozzola, pediatra infettivologa dell’ospedale Bambino Gesù Roma e membro della Società italiana di pediatria (Sip), a margine del 56esimo congresso nazionale della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), che si chiude oggi a Roma.

"Nel 2022 vi è stato in tutta Europa un progressivo aumento dei casi di infezione a partire da fine ottobre – ricorda Bozzola - dovuto alla rapida circolazione del virus. Virus che si è presentato anche più aggressivo, e non da solo. Anche i dati italiani comunicati al sistema europeo di sorveglianza dell’Ecdc mostrano un aumento del livello di circolazione del virus” con un notevole “’impatto sui reparti di neonatologia e sull’attività clinica di un pediatra”. L’Rsv è un virus “molto contagioso - sottolinea l’esperta - contro il quale al momento non esiste un vaccino”.

La sua circolazione è “molto comune, in quanto la via di trasmissione preferenziale avviene tramite il contatto con secrezioni infette o, meno frequentemente, attraverso droplet (goccioline)”. La maggior parte dei “bambini al di sopra dei 2 anni - evidenzia Bozzola - risulta essere già infettata almeno un a volta. Purtroppo, l‘infezione naturale fornisce un’immunità incompleta, che non sarà quindi permanente ma comporterà il rischio di infettarsi nuovamente nel corso della vita. L’Rsv sta causando negli ultimi anni ospedalizzazioni soprattutto tra i lattanti nati a termine e sani, non eleggibili quindi alla prevenzione con l’anticorpo monoclonale palivizumab". “Cruciale in questa fase - conclude - in cui non vi è ancora uno strumento per proteggere tutti i neonati e i bambini piccoli, ricordare il rispetto delle norme comportamentali, tra cui la corretta igiene delle mani, evitare luoghi affollati con bambini piccoli, disinfettare bene le superfici (l’Rsv può rimanere fino a 6 ore su maniglie e giocattoli) e far crescere il bambino in un ambiente salubre, dunque niente fumo”.

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