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Letta: "Serve un nuovo Pd". E ringrazia Zingaretti

Il candidato unico alla segreteria nel suo intervento in Assemblea prima del voto che lo incoronerà nuovo segretario: "Con Nicola lunga e grande amicizia, lavoreremo insieme". E sulla rappresentanza femminile nel partito: "Abbiamo un problema, sarà al centro della mia azione"

Foto Fotogramma
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14 marzo 2021 | 12.15
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Enrico Letta inizia il suo intervento all'Assemblea del Pd, che lo incoronerà nuovo segretario, ringraziando Nicola Zingaretti e rivolgendo un pensiero "al mezzo milione di italiani che hanno perso il lavoro". "A loro guardiamo in questo momento pensando a migliore soluzioni", dice Letta nel corso del suo intervento.

Parlando di Zingaretti, Letta sottolinea che "a lui mi lega una lunga e grande amicizia, un rapporto di sintonia. Abbiamo fatto tante cose insieme e tante ne faremo. Ti ringrazio per avermi cercato, lavoreremo insieme sapendo che se avessi dovuto scegliere" un successore "saresti stato tu, abbiamo un carattere simile e ci capiamo al volo".

Letta riconosce poi che "sulla rappresentanza delle donne abbiamo un problema" e che questo "sarà al centro della mia azione". "Io oggi mi candido a segretario del Pd ma so che non vi serve un nuovo segretario, ma un nuovo Pd", rimarca il prossimo leader del partito.

"Noi dobbiamo fare un partito che abbia le porte aperte. Noi non dobbiamo essere quelli che sono la 'protezione civile', nel senso di considerare che devono per forza andare al governo perché sennò l'Italia sbanda". Altrimenti, rimarca, "diventiamo il partito del potere e se diventiamo il partito del potere, noi moriamo. Questo è il passaggio più importante di tutti. Noi dobbiamo avere le nostre idee in testa, andare al governo se si vincono le elezioni ma sapendo che si vincono le elezioni se non si ha paura di andare all'opposizione. Noi non dobbiamo essere il partito del potere. Apertura è il mio motto. Spalanchiamo le porte del partito".

"Io scelgo il Pd, perché stavo facendo altre cose. E sono stupito dal fatto che tante persone mi hanno incoraggiato ma qualcuno mi ha detto: 'ma come, lasci quello che stai facendo per un impegno di partito? Lo potevi fare per andare al governo'. Quando me lo hanno chiesto, ho detto: sì lo faccio davvero. E mi sono reso conto dell'assurdità di questa frase. E' sbagliata perché abbiamo davanti una fase di rinascita del Paese che partirà dalla società e quindi dalla politica e dai partiti. E sono qui con questo hashtag 'iocisonoPd' perché ritengo che questa sia una sfida essenziale per l'Italia e l'Europa".

Riguardo gli obiettivi futuri del Pd, Letta dice: "Ho vissuto con una nuova generazione, mi hanno insegnato tanto e parafrasando don Mazzolari mi sento di dire che questo non deve essere il partito che parla dei giovani ma che fa parlare i giovani, saranno al centro della mia azione a tutto campo e su tutti i temi".

"Io -continua- sarei molto felice se il governo di Mario Draghi, tutti insieme, senza polemiche, fosse quello in cui dar vita alla normativa dello Ius soli che voglio qui rilanciare". Non manca una stoccata agli avversari politici: "Il governo di Mario Draghi è il nostro governo. E' la Lega che deve spiegare perché lo appoggia, non noi".

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