A mezzogiorno, nella piazza principale della città, è stato sparato il razzo che ha dato il via ai nove giorni di festa
Torna la tradizionale corsa dei tori organizzata a Pamplona, nel nord della Spagna, per la Festa di San Firmino, annullata per due anni consecutivi per cercare di limitare la diffusione del coronavirus. A mezzogiorno, nella piazza principale della città, è stato sparato il razzo che ha dato il via ai nove giorni di festa. Quest'anno la manifestazione è stata dedicata agli operatori sanitari che si sono presi cura della popolazione durante la pandemia e alle persone affette da Sla. In migliaia, vestiti di rosso e bianco, si sono radunati in piazza per celebrare l'inizio della festa che durerà giorno e notte. Giovedì mattina è prevista la prima corsa dei tori.
Secondo la tradizione, ogni anno a luglio sei tori da corrida, alcuni fino a 600 chilogrammi di peso, e diversi buoi, vengono inseguiti da centinaia di persone lungo le stradine della città, fino all'arena dei tori, dove in serata si tengono le corride. Ogni anno, nella corsa lunga 875 metri, rimangono ferite centinaia di persone, alcune in modo grave. Almeno 16 hanno perso la vita dal 1910. Da anni, gli attivisti per i diritti degli animali protestano contro la corsa, che però continua ad attrarre migliaia di turisti da tutto il mondo. Nel 2019 circa 1,3 milioni di persone hanno partecipato al festival. Ieri alcuni ambientalisti hanno corso per le strade di Pamplona vestiti da dinosauri con cartelli che definivano la corrida una manifestazione preistorica.