Tra le vittime 348 sono bambini. Distrutte un milione di abitazioni e 3.500 km di strade, raccolti spazzati via ed economia a rischio
E' salito a più di 1000 il numero dei morti (tra cui 348 bambini) per le terribili inondazioni che hanno colpito il Pakistan dall'inizio della stagione dei monsoni, un disastro naturale stimolato anche dal cambiamento climatico e che rischia di avere pesanti ricadute per la già fragile economia del Paese. A fornire l'ultimo bilancio è la National Disaster Management Authority pakistana che parla di quasi un milione di abitazioni parzialmente o completamente distrutte dalla calamità, con milioni di persone senza tetto. Il Paese negli ultimi anni ha dovuto affrontare il grave impatto del cambiamento climatico: quest'anno è stata particolarmente colpita la provincia del Sindh meridionale dove 347 persone sono rimaste uccise e altre 1.009 ferite. Il bilancio vede anche circa 3.500 km di strade, 149 ponti e 170 negozi spazzati via da inondazioni improvvise mentre oltre 700 mila capi di bestiame sono morti.
Secondo il dipartimento meteorologico del Pakistan, è probabile che le forti piogge continueranno in tutto il Paese nei prossimi giorni. Il traffico stradale e ferroviario è stato gravemente interrotto a causa di forti acquazzoni che hanno inondato diverse strade e binari ferroviari: l'intera regione del Belucistan è isolata sul traffico terrestre con il resto del Paese, mentre il servizio aereo è stato sospeso anche nel capoluogo di provincia di Quetta a causa delle forti piogge. Ma a preoccupare è anche il bilancio per la fragile economia del Pakistan con molti raccolti spazzati via.
Il ministro per i cambiamenti climatici Sherry Rehman ha affermato che il suo Paese sta attraversando "un disastro umanitario causato dal clima con piogge e inondazioni senza precedenti. Finora il Pakistan ha ricevuto una media di 166 millimetri di pioggia ad agosto, valore che è del 241 per cento sopra la media, ha detto il ministro, ma con un livello che nelle aree meridionali del Paese è del 784 per cento superiore". Sono quasi 30 milioni le persone non hanno un riparo, e per sostenerle il primo ministro Shahbaz Sharif ha chiesto un contributo ai privati e ha fatto appello alla comunità internazionale. Ieri visitando una zona del Sindh colpita dall'alluvione Shahbaz ha affermato che il governo ha stanziato 38 miliardi di rupie pakistane (circa 171,6 milioni di dollari) per i soccorsi alle vittime