''La Corte d'Appello, organo competente sul procedimento del Grande raccordo criminale, su istanza dell'avvocato, ha chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari per Leandro Bennato. La famiglia di Fabrizio Piscitelli è rimasta profondamente turbata ed esterrefatta da una simile decisione presa il 25 maggio scorso, considerando la pericolosità sociale di questo soggetto che sembra essere molto vicino a determinati gruppi come il clan dei Senese. Questo risulta sia dai precedenti penali che ha ma anche dalle risultanze emerse nell'ambito della convalida dell'arresto di Calderòn, dove sia il fratello Enrico, sia la compagna dichiarano che il mandante dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli è appunto Bennato''. Lo dice all'Adnkronos Tiziana Siano, legale dei genitori di Fabrizio Piscitelli, noto con il soprannome di Diabolik, ucciso il 7 agosto del 2019 al parco degli Acquedotti di Roma, precisando che ''il provvedimento potrà anche essere basato su elementi giuridici fondati però per noi è l'ennesima umiliazione''.
''Rimaniamo esterrefatti soprattutto in considerazione delle modalità con cui questo personaggio opera: non si fa scrupolo a ordinare e commettere reati di una certa natura e si ritrova agli arresti domiciliari avendo avuto in passato anche lunghe latitanze'', sottolinea ancora.
Secondo il legale della famiglia Piscitelli questo è ''l'ennesimo atto che accentua una sorta di onnipotenza di questi personaggi che si sentono liberi di commettere anche questo tipo di reati con quelle modalità confidando in una sorta di immunità e di impunità''.
''In relazione all'omicidio Piscitelli la posizione di Bennato è in via di riscontro perché non è possibile che quelle dichiarazioni non siano oggetto di accertamento e di approfondimento da parte dell'autorità giudiziaria - dice - Ma io faccio anche il paragone con Calderòn che commette gli omicidi, sempre a volto scoperto senza preoccuparsi di essere ripreso da una telecamera, che infatti lo ha ripreso. Si può pensare che o è poco scaltro o è appartiene a un gruppo di persone che ritengono di poterlo fare tranquillamente e che non temono nemmeno una telecamera''.
''Siamo molto sconcertati perché quello che è successo, quello che è seguito e quello che sta succedendo a Roma è frutto della mancanza di un vero e puntuale controllo del territorio'', aggiunge l'avvocato Siano.
''E' vero che dopo due anni è stato trovato l'esecutore materiale dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli ma a distanza di tre non sappiamo ancora chi sono i mandanti. Quel tipo di omicidio, definito dal procuratore aggiunto Prestipino di tipo mafioso, ad oggi, secondo le testimonianze, è avvenuto semplicemente perché Fabrizio Piscitelli avrebbe definito Leandro Bennato un infame - conclude il legale - C'è quindi rammarico e perplessità nel vedere che certi personaggi beneficiano degli arresti domiciliari nonostante pregresse evasioni e latitanze''.