Il sovraffollamento rende disumane le condizioni di vita all'interno della struttura
Materassini di gommapiuma gettati a terra all'aperto e sotto gli alberi, cestini ricolmi di rifiuti, bottiglie di plastica vuote abbandonate in ogni angolo e migranti ammassati senza alcun distanziamento e spesso senza mascherine. Hotspot al collasso a Lampedusa, dove i maxi arrivi degli ultimi giorni hanno messo a dura prova la macchina dell'accoglienza. Il centro è arrivato a ospitare oltre 1.300 persone a fronte di una capienza di 250 posti. Adesso sono oltre mille gli ospiti. Un sovraffollamento che rende disumane le condizioni di vita all'interno della struttura di contrada Imbriacola con i migranti costretti a trascorrere la notte all'aperto.
Intanto, la macchina dei trasferimenti, coordinata dalla Prefettura di Agrigento che lavora senza sosta per alleggerire la pressione nell'hotspot, prosegue a pieno ritmo. Traghetti, navi quarantena e motovedette della Capitaneria di porto fanno la spola dalla più grande delle Pelagie. In una corsa contro il tempo che rischia in ogni momento di essere vanificata da nuovi flussi.