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Mvula Sungani, 'corpi di ballo Fondazioni Lirico-Sinfoniche tutte guidate da francesi'

Il noto coreografo e regista ha partecipato oggi agli 'Stati della cultura nazionale. Pensare l'immaginario italiano': " 'andrebbe restituita, almeno in parte, agli artisti italiani la guida delle compagnie e delle scuole. Il nostro Paese può certamente innovare il proprio patrimonio immateriale, ma non a costo di rinnegare la propria storia e la propria cultura".

Il regista e coreografo Mvula Sungani
Il regista e coreografo Mvula Sungani
06 aprile 2023 | 20.58
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"Oggi la danza italiana non vive un momento felice. Le quattro compagnie di balletto e le tre scuole di ballo delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche, sono dirette da illustri professionisti provenienti dall’Opèra de Paris. Purtroppo l’unica direttrice di nazionalità italiana è la nostra Eleonora Abbagnato, tutti gli altri sono di nazionalità francese". E' quanto ha dichiarato nel corso del suo intervento agli 'Stati della cultura nazionale. Pensare l'immaginario italiano', il regista e coreografo Mvula Sungani.

"Eppure la danza è nata alla corte di Francia con Caterina de Medici e il re Sole che lavorarono con artisti e maestri italiani, Baldassare di Belgioioso e Giovan Battista Lulli, per esempio - ha aggiunto - Enrico Cecchetti (1850-1928) invece iniziò la sua carriera di docente alla corte degli zar, alla Scuola Imperiale di San Pietroburgo, tra i suoi allievi Anna Pavlova, Vaslav Nijinsky, Serge Lifar e George Balanchine. Ancora oggi prestigiose compagnie anglosassoni usano il metodo Cecchetti, ma in Italia quella 'scuola' è stata completamente dimenticata".

Nel suo lungo intervento ha Mvula Sungani ha poi ricordato che "nel nostro Paese ci sono 170 imprese di danza finanziate dal Fondo Nazionale per lo Spettacolo Dal Vivo, ex Fus. Negli ultimi dieci anni si è innescato un processo molto strano, le imprese che producevano balletti di danza classica, neoclassica, moderna e contemporanea, sono state sacrificate sull’altare della danza contemporanea sperimentale, orgoglio dei paesi del nord Europa. Capisco l’innovazione, ma non condivido assolutamente l’omologazione culturale - ha proseguito - L’Italia, può certamente innovare il proprio patrimonio immateriale, ma non a costo di rinnegare la propria storia e la propria cultura".

In Italia ci sono circa 30mila scuole di danza private disseminate capillarmente su tutto il territorio nazionale e un milione e 400mila giovani praticano la danza. "A mio avviso - ha auspicato il noto regista e coreografo -andrebbe restituita, almeno in parte, agli artisti italiani la guida delle compagnie e delle scuole delle Fondazioni Lirico Sinfoniche e andrebbero riaperte nel breve periodo almeno altri 2/3 corpi di ballo. Andrebbe sviluppata, inoltre, una politica di riorganizzazione delle imprese finanziate dal Mic partendo dall’ottimizzazione delle risorse già disponibili - ha consigliato - per poi arrivare alla stesura dei nuovi decreti previsti dalla legge 106 del 2022 accanto ad un tavolo interministeriale della formazione tersicorea".

"All’interno del tavolo andrebbero tracciate le linee guida per l’insegnamento della danza, altro tema di vitale importanza- ha sottolineato Sungani - Insomma per dare dignità a tutto il comparto, andrebbe riattivata la filiera formazione / produzione / distribuzione, fondamentale per tornare a far primeggiare la danza in Italia e nel mondo. La danza italiana - ha concluso - non dovrà più essere considerata la cenerentola delle arti".

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