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Museo Nicolis ad Auto e Moto d’Epoca 2024

Museo Nicolis ad Auto e Moto d’Epoca 2024
25 ottobre 2024 | 11.54
LETTURA: 1 minuti

Il Museo Nicolis tra i protagonisti dell’edizione 2024 di Auto e Moto d’Epoca.

Grazie alla collaborazione con Automobile Club d’Italia e ACI Storico, il Museo Nicolis espone ad Auto e Moto d’Epoca 2024, quattro esemplari straordinari del Marchio del Tridente.

"E’ motivo di orgoglio collaborare con Automobile Club d’Italia e ACI Storico per celebrare i 110 anni di Maserati.” afferma Silvia Nicolis Presidente dell’omonimo museo,L'esposizione di quattro dei nostri modelli iconici in questa importante kermesse vuole offrire al pubblico un racconto sull’evoluzione tecnica e stilistica della casa modenese e sul ruolo del made in Italy nella storia motoristica del nostro paese".

Maserati, dalla A6 1500 Pininfarina alla Ghibli 4700 GHIA

La Maserati A6 1500 Pininfarina del 1947 è una pietra miliare dell’automotive. È la prima vettura stradale prodotta da Maserati, la seconda costruita e l’unico esemplare esistente. Fu presentata al Salone di Ginevra nel 1947 ed esposta alla 1° Mostra della Carrozzeria Italiana al Palazzo della Triennale di Milano. È uno dei modelli storici Maserati più esclusivi e desiderati.

Di fianco è esposta la Maserati 3500 GT Spider Vignale del 1960. Ha uno stile inconfondibile, fu disegnata da Giovanni Michelotti.

Esposte anche una Maserati Mistral 4000 Coupé Frua del 1968 e una Ghibli 4700 GHIA del 1972, quest’ultima nata dalla matita di Giorgetto Giugiaro.

Siamo particolarmente lieti di collaborare con il Museo Nicolis in occasione di Auto e Moto d’Epoca 2024” sottolinea Vincenzo Leanza, Segretario Generale dell’Automobile Club d’Italia e Direttore di ACI Storico,Questa realtà rappresenta un esempio virtuoso nel campo della conservazione e valorizzazione del motorismo storico. Collaborazioni come quella con il Museo Nicolis rivestono un’importanza istituzionale fondamentale, poiché contribuiscono a preservare e tramandare la memoria di un settore che è parte integrante del nostro patrimonio culturale e industriale”.

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