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Morte Elisabetta. I giorni di Carlo a Roma nel 1985 e la tappa di Diana al Bambino Gesù

Il ricordo della duchessa Salviati: "Lei piacque a bimbi e mamme per il calore umano. Lui lo incontrai in Toscana, amava dipingere"

Foto archivio ospedale pediatrico Bambino Gesù
Foto archivio ospedale pediatrico Bambino Gesù
09 settembre 2022 | 20.57
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E' il 26 aprile 1985. Un giovane Carlo, oggi re Carlo III, arriva a Roma. E' in corso da giorni la visita ufficiale dell'allora principe, con la principessa Diana, in Italia. Dopo varie tappe, dalla Sardegna a Milano e Firenze, tocca alla Capitale. Quattro giorni intensi fatti di incontri (con il presidente del Senato Francesco Cossiga, e della Camera Nilde Jotti) e colazioni istituzionali (col presidente del Consiglio Bettino Craxi e il presidente della Repubblica Sandro Pertini), di momenti più privati come l'udienza col Papa, Giovanni Paolo II, o sociali come il lunch al Circolo della caccia. Uno dei pochi momenti in cui la coppia si separa è quello in cui Lady Diana visita l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Lui al Senato e alla Camera, lei fra i piccoli pazienti della struttura della Santa Sede. "Era una prassi", ricorda all'Adnkronos Salute la duchessa Maria Grazia Salviati, che è ancora oggi nel Cda dell'ospedale come erede della famiglia che ha fondato il Bambino Gesù. "La tradizione voleva che, durante la visita di coppie reali o presidenziali, le mogli andassero a visitare un ospedale e a Roma venivano spesso a visitare il Bambino Gesù, perché era l'ospedale dei bambini, e del Papa. Diana ebbe un grandissimo successo, era bravissima coi bambini ricoverati e con le loro mamme, molto umana, vicina ai malati. Ho questo ricordo di lei, bellissima donna, con un cappellino nero" e la giacca bianca. "Io stavo un po' più indietro, lei camminava al fianco del presidente dell'ospedale, il marchese Marcello Sacchetti. Erano in sintonia, lui le spiegava in inglese dei pazienti, del reparto. E' passato tanto tempo. Ma ricordo che piacque a tutti per il suo calore umano".

Non fu l'unico incontro della duchessa Salviati con un esponente della famiglia reale. Carlo lo vide non in occasione dei suoi giorni romani, ma in Toscana. "Una volta venne per un lunch, nostro ospite nella tenuta di Migliarino", in provincia di Pisa, dice. "Era solo. Era a Firenze per un periodo di diversi giorni dai marchesi Frescobaldi, perché dipingeva, gli piaceva molto dipingere. Ho un album di foto di quando venne qui. Una persona molto gradevole. Ricordo i carciofi alla romana, ne mangiò diversi, li apprezzò. Si parlava allora della sua dieta vegetariana", ricorda la duchessa.

In passato ai Salviati capitò di ospitare per una settimana anche la regina madre e la duchessa ne ricorda "i modi deliziosi, la curiosità". Con la regina Elisabetta, invece, ci furono un paio di incontri "in Inghilterra". Salviati esprime oggi "tristezza per la sua scomparsa. Che grande personaggio - osserva - Tutti ne parlano con grandissimo rispetto, in tutto il mondo. Ha avuto una vita difficile e impegnativa. Io la ricordo arrivare sorridente con i suoi cani, in campagna, si vedeva che era molto affezionata a loro. E' triste questa perdita, ma ha avuto una vita lunga, e ho trovato il funerale che fatto per il marito" con cui ha diviso lunghi anni, "veramente commovente. E' andata via probabilmente tranquilla, e questo è importante".

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