L’amministratore unico di Ambico, già presidente nazionale di Confapi Giovani, tra gli “Imprenditori dell’anno amici delle donne lavoratrici”: «Abbiamo il dovere di vigilare nelle aziende per prevenire ogni forma di discriminazione».
Padova, 23 novembre 2022 Importante riconoscimento per l’imprenditore padovano Jonathan Morello Ritter. L’amministratore unico di Ambico - azienda del gruppo Solidax - già presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confapi, è tra gli “Imprenditori dell’anno amici delle donne lavoratrici - 2022” premiati nel corso della cerimonia “2023: l’anno di 6Libera dedicato all’eliminazione delle violenze sul lavoro”, che si è svolta al Complesso di Vicolo Valdina della Camera dei Deputati, mercoledì 23 novembre, nell’ambito dell’iniziative legate alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Morello Ritter è stato premiato per l’impegno e il sostegno concreto nella task force dell’associazione 6Libera, guidata da Deborah Mirabelli, che, nell’occasione, ha presentato in anteprima il lavoro svolto dall’Osservatorio europeo contro le molestie e le violenze sul lavoro. Si tratta di un insieme di iniziative di sensibilizzazione, prevenzione, monitoraggio e contrasto a mobbing, bossing, abusi di potere, ricatti, discriminazioni di genere e violenza sessuale perpetrate nei luoghi di lavoro. L’imprenditore ha ricevuto un bracciale prodotto dell’artigiano orafo Gerardo Sacco come segno “di stima e affetto, simbolo della libertà e uguaglianza di genere”. «Nelle aziende abbiamo il dovere di vigilare ogni giorno per prevenire qualsiasi forma di discriminazione di genere e il crearsi di situazioni che possano evolversi in episodi di violenza», ha commentato Morello Ritter ricevendo il premio. «Non con uguaglianza ma con equità. Garantendo quindi a tutti forme di controllo e supervisione perché ogni persona possa vivere serenamente la propria vita lavorativa senza preoccupazioni. È peraltro evidente la necessità di insistere sul piano della cultura imprenditoriale: oggi, in Italia, solo un’impresa su cinque è a gestione femminile, il che significa che le donne sono ancora largamente sottorappresentate. Succede perché le donne si scontrano ogni giorno con le maggiori difficoltà nel conciliare la famiglia con il lavoro e perché devono ancora adesso abbattere pregiudizi ben radicati, soprattutto in certi settori a maggioranza maschile.È chiaro che il contrasto alle violenze di genere sui luoghi di lavoro passa anche dal rafforzamento della loro presenza a livello imprenditoriale».
La cerimonia è stata anche un’occasione per esaminare alcuni dati statistici tanto rilevanti quanto preoccupanti. Nel mondo la violenza e le molestie colpiscono una donna su tre. In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale e le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Per quanto riguarda nello specifico le violenze sui luoghi di lavoro, il settore più coinvolto è quello di chi opera nel sociale e nella sanità: il 10% dei lavoratori del settore riporta che al lavoro è soggetto a violenza e vessazioni da parte di colleghi e superiori (Fonte: Inail “Indagine nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro. Lavoratori e datori di lavoro. INSuLa, 2021”). Sono invece 11 mila i casi di aggressione accertati dall’Inail dal 2015 al 2019 nel nostro Paese: una media di oltre 2 mila casi l’anno, con un andamento stabile.
Per contrastare il fenomeno, l’Associazione di promozione sociale 6libera e la Fondazione Business School Bocconi lo scorso 20 settembre hanno sottoscritto un Protocollo di Intesa mirato ad avviare uno studio di fattibilità con aziende pilota presenti su tutto il territorio nazionale: il fine è quello di condividere insieme a CEO, responsabili delle Risorse Umane, responsabili della Sicurezza e della Salute, e Medici del lavoro le linee di intervento attuative della Raccomandazione Internazionale 206 sulle violenze e le molestie nei luoghi di lavoro. Di particolare importanza per i temi della sicurezza e salute è il tema della valutazione dei rischi: la Raccomandazione 206 dice che tale valutazione dovrebbe tenere conto dei fattori che aumentano la probabilità di violenza e molestie, compresi pericoli e rischi psicosociali. Su questi ultimi si concentreranno i modelli e le azioni sperimentali che avranno avvio nel 2023. Altre iniziative saranno condivise grazie al coinvolgimento di nove onlus e dell’Osservatorio Nazionale Violenza e Suicidio.
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