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Vogue Italia compie 60 anni, a Milano mostra per l'iconica rivista

L'esposizione sarà visibile, su registrazione, a Palazzo Citterio dal 19 al 21 settembre. L'head of editorial content, Francesca Ragazzi: "60 anni di futuro, restiamo connessi col mondo"

La mostra di Vogue Italia a Palazzo Citterio
La mostra di Vogue Italia a Palazzo Citterio
17 settembre 2024 | 13.53
LETTURA: 5 minuti

Sessant’anni di stile, personalità e creatività: in una parola Vogue Italia. L’iconica rivista festeggia sei decenni e si regala una mostra a Palazzo Citterio, a Milano., ‘Sixty Years of Vogue Italia - Sessant’anni di Futuro’, aperta al pubblico su registrazione dal 19 al 21 settembre. E’ il 1964 quando il magazine si affaccia sulla ribalta italiana, e il mondo, intorno, è pronto a cambiare radicalmente verso svolte epocali. La moda e le arti si fanno testimoni di questa ricerca e Vogue Italia la racconta ai suoi nuovi lettori, con uno sguardo sempre rivolto al futuro.

In questi sessant'anni grandi fotografi, artisti, autori e creativi hanno scritto insieme le pagine di un magazine che oggi, attraverso tutte le sue piattaforme parla a una community di più di 16 milioni di utenti e lettori tra sito, social e mensile cartaceo. Un successo strettamente legato a quello del made in Italy, a cui Vogue dà voce sin da subito, in un Paese in pieno boom economico, sostenendo l'ascesa dei grandi protagonisti della creatività italiana a livello mondiale e continuando a influenzare nel tempo le tendenze e le idee di un pubblico sempre più ampio e interconnesso.

“Quest’anno il traguardo è importantissimo - afferma Francesca Ragazzi, Head of Editorial Content di Vogue Italia -. La mostra si intitola ‘Sessant’anni di futuro’ e mi piace pensare che questo magazine continui sempre a guardare avanti e a fare avanguardia. Vogue Italia ha mostrato in questi 60 anni il linguaggio della moda, una lente con la quale osservare il mondo. Oggi vogliamo continuare a ispirare una community ancora più globale, celebrando i valori in cui crediamo tra cui la creatività, il rispetto, l'inclusione, la sostenibilità”.

L’esposizione è un percorso tra 60 cover iconiche dall'archivio di Vogue Italia, e ripercorre le rivoluzioni che hanno attraversato la sua storia e i processi creativi da cui sono emersi talenti, stilí e intuizioni. Dalla sua nascita come ‘Novità’, rivista italiana che si propone come una guida allo stile diretta da Lidia Tabacchi, il mensile si trasformerà arrivando ad accogliere i movimenti culturali che agitano il mondo. Personaggi dello star system e top model interpreti di shooting indimenticabili. Fotografi e artisti internazionali che raccontano la forma, le cause, le sfide del femminile, i fenomeni, gli spicchi d'Italia e le altre culture.

Dalla minigonna di Mary Quant e la Swinging London, alle nuove modelle sul palcoscenico del giornale rinominato Vogue Italia, diretto da Franco Sartori, che non sono più solo esempi di bellezza ed eleganza, ma donne con una personalità e dettagli riconoscibili, antesignane dell'epoca d'oro delle top. E poi, un nuovo cambio di pelle con l'arrivo di Franca Sozzani. La moda non è fatta solo di abiti, ma ha a che fare con la vita. E Vogue Italia porta in copertina questioni politiche, sociali e ambientali. Ecco allora ideali e tabù della chirurgia estetica protagonisti del servizio Makeover Madness, lo stato di emergenza post 11 settembre, il Black Issue, l'esplosione della piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico, fino alla rivoluzione di internet e ai giorni nostri. In piena pandemia, Vogue Italia sotto la direzione di Emanuele Farneti si veste per la prima volta di una copertina bianca, tela vergine su cui lavoreranno 49 artisti italiani.

Oggi Vogue Italia, guidato da Francesca Ragazzi, continua a guardare avanti e a farsi promotore del cambiamento attraverso gli occhi della moda, in un ecosistema globale che deve far fronte alle nuove sfide digitali e non solo: e così lo sguardo sul futuro, che non manca mai, ha il volto della campionessa paralimpica Veronica Yoko Plebani, o di Bella Hadid, protagonista di un servizio fotografico con scatti reali su sfondi immaginari creati dall'intelligenza artificiale. L'esposizione è curata da Vogue Italia in collaborazione con Ferdinando Verderi, che ne ha ideato il concept e il design. Verderi, che ha fatto parte della storia della rivista come direttore creativo di Vogue Italia dal 2019 al 2021, ha concepito un percorso interattivo che invita i visitatori a interagire con il design della mostra, trasformando il layout. Come parte del concept, diversi scrittori sono stati invitati a offrire la loro interpretazione personale delle copertine esposte.

“L'idea è di offrire una cronologia non permanente, affinché venga costantemente rielaborata dal pubblico - spiega Ferdinando Verderi -. Non esiste un solo modo per vivere e interpretare questa storia, da qui la scelta di numerose voci invitate a contribuire, che sono, in un certo senso, i protagonisti di questa esposizione”. ‘Sixty Years of Vogue Italia - Sessant'anni di Futuro’ è realizzata in collaborazione con Regione Lombardia e Pinacoteca di Brera e con il patrocinio del Comune di Milano e di Camera Nazionale della Moda Italiana, in concomitanza con l'apertura della Fashion Week Milanese.

“Sessant'anni di Vogue Italia vuol dire 60 anni di politica, di costume e di diritti - evidenzia Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura Comune di Milano - ed è molto bello che la settimana della moda si apra con questa inaugurazione. Milano, come centro propulsore di moda e cultura, è il palcoscenico ideale per questa celebrazione, che evidenzia il legame indissolubile tra creatività e patrimonio culturale”. Per celebrare il suo anniversario Vogue Italia ha realizzato inoltre un numero da collezione in edicola questo mese, firmato da Steven Meisel, con le cover star Mariacarla Boscono, Deva Cassel, Vittoria Ceretti, Linda Evangelista, Maty Fall e Isabella Rossellini.

"Oggi la missione di Vogue si gioca su un playground diverso - dice all’Adnkronos Ragazzi - perché non è più solo l’oggetto cartaceo ma il magazine è diventato multicanale, con sfide digitali amplificate. Dopo il Covid la nostra missione è diventata raggiungere i lettori dovunque si trovino e se nell’era pre digitale l’intento era portare l’Italia nel mondo oggi è portare il mondo in Italia". L'obiettivo è rimanere internazionali, "motivo per il quale in mostra ci sono autori con background diversi, che vengono da Paesi diversi - osserva ancora -. Noi continuiamo a collaborare con creativi internazionali che interagiscono con il Made in Italy. Vogliamo rimanere interconnessi e in conversazione con il mondo”.

Ma non solo. “Vogliamo continuare a guardare avanti e scommettere su nuovi gusti e stili e avvicinarci sempre di più al lettore, al quale chiediamo di interagire con noi - evidenzia Ragazzi -. In questi giorni abbiamo lanciato l’app di Vogue, un progetto globale, alla quale gli utenti possono iscriversi, commentare e fare quiz, in un approccio sempre più vicino al lettore”.

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