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Prada, l'uomo tra verità e finzione

Per la prossima primavera-estate dedicata al menswear Miuccia Prada e Raf Simons realizzano una collezione istintiva nella quale invitano a guardare i capi da vicino

L'uscita finale della sfilata Prada  Uomo primavera-estate 2025
L'uscita finale della sfilata Prada Uomo primavera-estate 2025
17 giugno 2024 | 12.30
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Proporzioni distorte, capi stropicciati e con i segni del tempo, occhiali a mascherina, cinture trompe l’oeil e qualche autocitazione. Eccolo l’uomo Prada primavera estate 2025 secondo Miuccia Prada e Raf Simons, che invitano a mettere in discussione i concetti di realtà e finzione. I due creativi rivolgono un invito a guardare le cose più da vicino. A partire dai capi in passerella che apparentemente appaiono in un modo ma che, visti da vicino, rivelano dettagli sorprendenti.

Dai maglioni a V aderentissimi e stretti alle camicie stropicciate, che lasciano la pancia scoperta fino ai pantaloni in tessuto spigato con la cintura che cade a vita bassa (in realtà non è una cintura ma un trompe l’oeil) mentre la maglia a righe appare invecchiata e porta i segni del tempo. I colletti delle camicie o il cappuccio delle hoodies sono stropicciati, e tenuti su con dettagli in fil di ferro. Capi rubati dall’armadio del padre o della madre, che vivono di ricordi.

Questa collezione è nata da una suggestione istintiva, da un dialogo spontaneo tra idee che ci passavano per la testa in un determinato momento, idee concretizzate in modi inaspettati, che rappresentano il modo in cui abbiamo lavorato - spiegano i due stilisti -. Abbiamo voluto creare capi da indossare oggi”. La collezione è ancora una reazione emotiva al presente e al mondo che ci circonda: i modelli escono da una capanna bianca sospesa dalla quale risuona musica techno per poi camminare lungo una passerella-ponte che sembra mettere in connessione il fantastico e il reale. “La casetta è come una festa, un ritrovo di giovani, un rave" spiega nel backstage Miuccia Prada.

Quasi fosse la controparte maschile di Miu Miu, l’uomo Prada ha un appeal ugly chic, sulla maglia ha stampati i dipinti di Bernard Buffet, esponente dell'Espressionismo francese, mentre la palette cromatica passa da colori pop e acidi come il giallo, il fucsia l'azzurro alla sobrietà dei grigi e dei neri, quasi a volerne sottolineare la sua doppia natura. “Guardiamo ai giovani come al futuro, come una speranza, e in questo momento in particolare ci sembrava rilevante” evidenzia la stilista, che per le calzature ha scelto punte specchiate. mocassini oppure suole chunky.

Non mancano capi tipici del workwear, come le coverall di tessuto tecnico con le maxi cerniere, in perfetto stile Raf Simons. “Volevamo fare qualcosa che potesse infondere un pieno ottimismo per questi tempi duri - spiega lo stilista belga -. Il nostro è stato un istinto diretto, abbiamo visto una cosa, poi un’altra, e le abbiamo messe insieme in modo un po’ naïf. A volte si prendono decisioni senza necessariamente capirne il motivo e abbiamo lavorato nel modo in cui lavora la mente fresca dei giovani, perché quando invecchi pensi troppo e inizi a porti dei limiti. Volevamo creare abiti che avessero un vissuto, e vivessero di vita propria".

Anche il mix uomo-donna in passerella è tratto dall'immaginario legato ai ricordi e ai sogni. "Sono vestiti con un vissuto e che hanno una memoria emotiva” assicura il creativo belga. (di Federica Mochi)

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