cerca CERCA
Mercoledì 26 Febbraio 2025
Aggiornato: 14:31
10 ultim'ora clock BREAKING NEWS

Una modella vestita da serpente in piazza: il flash mob di Peta alla Milano Fashion Week

La protesta davanti a Palazzo Giureconsulti

Una modella vestita da pitone
Una modella vestita da pitone
25 febbraio 2025 | 16.01
LETTURA: 2 minuti

Un gigantesco ‘serpente’ per esortare la Milano Fashion Week a vietare l'uso delle pelli di rettile. È la protesta targata Peta in corso a Milano, nel primo giorno dedicato alle sfilate femminili per il prossimo autunno-inverno. Vestita da pitone lungo oltre tre metri, una sostenitrice della Peta si è adagiata su un tavolo intriso di sangue in Piazza Mercanti, accanto a uno striscione con la scritta ‘Le pelli esotiche uccidono’. L'azione fa parte della campagna della Peta che chiede agli organizzatori dell'evento di bandire dalle passerelle le pelli di serpenti torturati e di altri animali selvatici.

"Dietro ogni capo o accessorio in pelle di rettile c'è un animale costretto a sopportare una vita di sofferenza prima di essere bastonato, squarciato o persino scuoiato vivo - afferma Mimi Bekhechi, vicepresidente per l'Europa della Peta -. Chiediamo alla settimana della moda di Milano di restare al passo con le tendenze, tenendo questa crudeltà estrema lontana dalle passerelle, come ha fatto il British Fashion Council alla settimana della moda di Londra, e sollecitando le persone compassionevoli di tutto il mondo ad abbracciare l'utilizzo di materiali vegani di lusso che lascino gli animali in pace".

In natura, spiega Peta, “i pitoni si scaldano al sole, si arrampicano sugli alberi, nuotano ed esplorano vaste aree. Nell'industria della moda, i lavoratori spesso gonfiano i serpenti con acqua o aria compressa per ammorbidire la loro pelle prima che vengano scuoiati, sovente mentre sono ancora coscienti. Un'indagine di Peta Asia ha rivelato che i lavoratori di due allevamenti di pitoni, che forniscono pelli a una conceria gestita da Kering, il gruppo proprietario di Gucci e di Yves Saint Laurent, bloccavano a terra, stringendoli sul collo, pitoni che si dibattevano, prima di colpirli in testa con un martello e impalarli su ganci mentre si muovevano ancora”.

Un elenco “crescente - lamenta l’associazione - di case di moda di fascia alta, tra cui Altuzarra, Burberry, Chanel, Diane von Furstenberg, Jean Paul Gaultier, Paco Rabanne, Victoria Beckham e Vivienne Westwood, hanno vietato l'uso di pelle di rettili e di altri animali selvatici nelle loro collezioni, e molti altri stanno offrendo opzioni di pelle vegana realizzata con ananas, funghi, mele, cactus e altri materiali innovativi”.

Le settimane della moda che hanno vietato le pelli di animali selvatici sulle loro passerelle includono la Copenaghen Fashion Week e la London Fashion Week, che a seguito di una campagna Peta, ha esteso il divieto di pellicce per includere le pelli di animali selvatici.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza