Le soluzioni adottate dal Comune di Lanzada
Foto di monitoraggio scattate in automatico ogni 15 minuti e cartelli che avvisano gli escursionisti di eventuali pericoli: queste le soluzioni adottate dal Comune di Lanzada (Sondrio), per il ghiacciaio Fellaria, in Valmalenco. Provvedimenti scattati già negli anni scorsi, di cui la tragedia della Marmolada ha solo confermato l'importanza.
"Dopo il lockdown del 2020, la gente si è riversata in montagna: quell'estate abbiamo avuto un picco di 25mila presenze. Anche persone impreparate, che salgono in montagna, come se andassero in spiaggia, con scarpe da ginnastica e maglietta a maniche corte", racconta all'Adnkronos il sindaco di Lanzada, Cristian Nana, che preoccupato per quel flusso di turisti "sprovveduti", diretti "a fare selfie al laghetto che si è formato alla testa del ghiacciaio, ritrattosi di quasi 50 metri in dieci anni", ha deciso di correre ai ripari e installare lungo il sentiero cartelli che segnalassero pericoli e divieti.
"Non salire sul ghiacciaio senza la giusta conoscenza dei pericoli oggettivi", "stai lontano dalla fronte e dalla riva del lago", si legge nella segnaletica, scritta in italiano e in inglese e corredata da immagini che indicano i punti soggetti crolli improvvisi, che al Fellaria sono frequenti "in stagioni come queste, con temperature molto alte", spiega all'Adnkronos Giovanni Prandi, del Servizio glaciologico lombardo, che da anni cura lo stato del ghiacciaio: "In tre anni, quindi solo in tre stagioni estive, si è abbassato di 18 metri. C'è veramente da preoccuparsi".
Il monitoraggio è costante: due fotocamere, installate in basso e in alto, ogni 15 minuti scattano una foto del Fellaria. Immagini con cui vengono poi composti video in time-lapse, che consentono di "evidenziare maggiormente le problematiche che il ghiacciaio subisce durante la stagione estiva, sia l'arretramento che l'abbassamento dello spessore", spiega l'esperto, assicurando che il sentiero glaciologico tracciato "porta in un punto totalmente sicuro".
Rassicurazione data anche lunedì a primo cittadino di Lanzada, che all'indomani della tragedia della Marmolada ha telefonato al Servizio glaciologico lombardo, chiedendo se fosse necessario emettere un'ordinanza per imporre divieti specifici. "Gli abbiamo ribadito che grandi pericolosità non ce ne sono. L'unica accortezza che abbiamo chiesto al sindaco è quella di mettere un cartello specifico in prossimità del lago, in cui si dice che è pericolo avvicinarsi alla fronte glaciale", riferisce Prandi.
E se "non si sono riscontrate criticità, perché vietare alle persone di andare in montagna? Non sarebbe corretto", spiega Nana, intenzionato a continuare a confrontarsi tanto con il Servizio glaciologico che con i Cai Valmalenco e Sondrio sullo stato del Fellaria e sulle eventuali misure da adottare. "Prevenire è meglio che curare", è la massima del sindaco, che raccomanda "ad avere cautela in montagna. Non si può arrivare alle quattro del pomeriggio e pensare di andare al ghiacciaio e tornare indietro".