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Mariano Rigillo: "Io non credente, a teatro sono Francesco nei 'Due Papi'..."

Alla Sala Umberto di Roma nei panni di Bergoglio con Giorgio Colangeli a interpretare Ratzinger

Mariano Rigillo e Giorgio Colangeli in
Mariano Rigillo e Giorgio Colangeli in "I due Papi" alla Sala Umberto di Roma
15 aprile 2023 | 16.12
LETTURA: 3 minuti

"Non ho mai incontrato nessuno dei due, né Benedetto XVI Papa Francesco, solo in precedenza Giovanni Paolo II dopodiché non ho praticamente mai messo più piede in Vaticano, anche perché non sono cattolico, il mio rapporto con la fede è di fatto assente anche se sono molto interessato alle problematiche sollevate dal Cristianesimo". E' quanto 'confessa' alla AdnKronos l'attore Mariano Rigillo, chiamato a interpretare Jorge Mario Bergoglio nella commedia 'I due Papi', con Giorgio Colangeli a calarsi nei panni di Joseph Ratzinger e la partecipazione nelle vesti di suora di Anna Teresa Rossini, nel lavoro di Anthony McCarten con la traduzione di Edoardo Erba per la regia di Giancarlo Nicoletti, nell'unica produzione al mondo finora autorizzata dall'autore, dal cui testo è stato invece realizzato un film per Netflix, mentre la rappresentazione teatrale è ora in scena fino al 30 aprile alla Sala Umberto di Roma.

"E' la prima volta che recitiamo insieme, io e Giorgio: ci siamo trovati veramente bene", assicura Rigillo. Nessun litigio su chi facesse Benedetto e chi Francesco? "Assolutamente no - afferma ridendo - anche perché c'erano delle caratteristiche fisiche 'preimpostate' che in qualche modo rendevano obbligatoria la scelta, visto che Bergoglio doveva essere più alto di Ratzinger". Altrimenti si poteva fare come Vittorio Gassman e Salvo Randone nei ruoli interscambiabili di Otello e Iago... "Non nego che l'ipotesi era anche balenata all'inizio, l'avevo proposto al regista - rivela Rigillo - ma il cambio di personaggio ogni sera avrebbe richiesto l'enorme lavoro di imparare tutte le battute dell'intero copione, visto che in scena praticamente siamo quasi solo noi due, a parte le due suore: e già così, è una fatica non indifferente!".

La commedia incontra i due personaggi in un momento altamente critico per entrambi, il pontefice Joseph Ratzinger e il cardinale Jorge Mario Bergoglio, con visioni divergenti, quella dell'uno più conservatrice e tradizionalista, quella dell'altro più radicale e riformatrice, anche se arriveranno a condividere il medesimo destino di guidare da Papa la Chiesa Cattolica. Dalla chiamata di Benedetto XVI per conoscere meglio quello che poi, dopo le sue sorprendenti dimissioni, diventerà il suo successore Papa Francesco, nasce lo svolgersi della commedia, "che non è affatto tediosa come forse si potrebbe supporre dal titolo - tiene a sottolineare Mariano Rigillo - non si affrontano dissertazioni teologiche ma tutto scorre, anche con una certa dose di umorismo".

(di Enzo Bonaiuto)

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