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Manovra 2023, giovedì 22 dicembre alla Camera: venerdì voto fiducia

Commissione Bilancio ancora sospesa, si lavora a riformulazioni emendamenti. Salta norma su scudo penale

(Foto Fotogramma)
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20 dicembre 2022 | 22.58
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Slitta nuovamente l'arrivo della manovra 2023 nell'aula della Camera. Secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo, la scadenza passa da quella di domani alle 13 a giovedì mattina alle 8. La discussione generale andrà avanti fino alle 11, poi verrà posta la questione di fiducia, mentre il voto di fiducia si terrà nella tarda mattinata di venerdì. Il termine per gli emendamenti, infine, è stato fissato per giovedì alle 8, quello per gli ordini del giorno alle 10.

Sono ancora fermi i lavori della commissione Bilancio alla Camera, le cui votazioni sugli emendamenti non sono mai riprese dalle 2,30 di questa mattina. A quanto si apprende, in queste ore si sta provvedendo alla riformulazione degli emendamenti del governo e dei relatori. In particolare, i lavori sono concentrati sulla riscrittura dell'emendamento relativo al Bonus cultura.

Intanto è saltata la norma sullo scudo per i reati fiscali, che in giornata aveva agitato le opposizioni. Ad assicurarlo è stato l'azzurro Roberto Pella, uno dei tre relatori in commissione Bilancio alla Camera, che parla anche di tempi.

"Vittoria. Non c'è lo scudo penale, è stato tolto", ha detto la capogruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani, a margine dei lavori sulla manovra della commissione Bilancio.

"Di fronte alla forzatura di inserire nella manovra lo scudo penale per gli evasori fiscali - ha continuato l'esponente dem - avremmo avuto una posizione di grande rigore e severità". "Abbiamo chiesto fosse espunto - ha spiegato poi Serracchiani - anche per facilitare i lavori della commissione e per cercare di capire se questa manovra può arrivare a compimento in tempi utili, nonostante i ritardi che la maggioranza sta inanellando. Ci hanno ascoltato e questo è importante", ha concluso.

"Pella ha smentito lo scudo fiscale per i reati tributari? Benissimo, hanno capito che stiamo facendo sul serio". Così il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte rilasciando dichiarazioni in piazza Montecitorio al termine del vertice di urgenza convocato dal M5S. In mano Conte porta copia dell'emendamento su cui appare la firma del relatore alla legge di bilancio, Roberto Pella, come fa lui stesso notare: "C'è anche la sua firma", ha detto Conte esibendo i fogli.

“Ribadisco che mi risulta abbastanza incomprensibile la sbandierata vittoria del Pd per un emendamento, ovvero la tregua fiscale, che si asserisce ritirato quando invece non è mai stato depositato. Evidentemente la legge di bilancio non è lo strumento idoneo per la finalità della misura di cui si parla. Questo non esclude che la norma in questione non sia inserita in un altro provvedimento e che possa trovare adeguata collocazione. Sarà la maggioranza a stabilire quale sia quella giusta”, ha dichiarato in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.

"Mentre il governo è in confusione sulla manovra, l'opposizione ancora non ha trovato una chiave per dare una risposta unitaria. I Cinque Stelle si stanno radicalizzando e pensano di vedere come va avanti fino alle Europee, che a me sembra una cosa da matti". Così Pier Luigi Bersani, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. "Dall'altra parte - ha aggiunto - c'è gente che si mette in mezzo per poter andare bene in tutte le stagioni. Ma bisogna dire da che parte stai e il trasformismo è il cancro di questo Paese".

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