“Ora si volta pagina, il M5S si rifonda sulle indicazioni arrivate dagli iscritti”. Queste le parole di Giuseppe Conte dopo aver incassato l’esito del voto online sullo statuto del Movimento 5 Stelle. La votazione di domenica 8 Dicembre sancisce – con un consenso superiore all’ 80% - l’eliminazione del ruolo del garante, cioè la carica ricoperta finora dal fondatore Beppe Grillo. Questa votazione segna così l’estromissione dal partito del comico genovese. Anche stavolta è passata la linea politica di Conte, con un quorum del 64,9% degli aventi diritto. Difficilmente però Grillo si darà per vinto, più probabile una guerriglia continua fatta di prese di posizione e commenti ironici. Non si esclude, inoltre, anche una battaglia sul fronte legale, sulla proprietà del simbolo o sulla legittimità delle votazioni che hanno incoronato Conte leader nel 2022. Infine, sembra probabile una controffensiva dei movimentisti con la costruzione di liste elettorali ispirate da Grillo per comuni e Regioni al fine di togliere voti al partito di Conte e proporre agli elettori un “ritorno alle origini”.