Il brand M5S - il ragionamento che trapela da fonti pentastellate di primo piano - ha ancora appeal. Assemblea gruppi con Crimi
Una nuova associazione M5S "non è all'ordine del giorno" e almeno per ora il simbolo pentastellato non si tocca. Il leader in pectore Giuseppe Conte lavora al "progetto rifondativo" del Movimento 5 Stelle, ma sul tavolo restano nodi cruciali. A partire dal rapporto con l'Associazione Rousseau di Davide Casaleggio, che detiene le chiavi dell'infrastruttura digitale del M5S e l'elenco degli iscritti. Per non parlare delle cause legali pendenti: un problema che qualcuno vorrebbe risolvere fondando una nuova associazione per sostituire quella fondata nel 2017 da Casaleggio e Luigi Di Maio. "Non credo si vada verso una nuova associazione", spiega all'Adnkronos l'avvocato del Movimento, Andrea Ciannavei.
Per il momento sarebbe da escludere anche una 'revisione' del simbolo: il brand M5S - il ragionamento che trapela da fonti pentastellate di primo piano - ha ancora appeal. Nei prossimi giorni Conte proporrà a Beppe Grillo e allo stato maggiore 5 Stelle la sua idea di governance. I big chiedono di non sopprimere il neonato Comitato direttivo, l'organo collegiale a 5 votato dalla base su Rousseau, mentre Grillo propenderebbe per un ritorno al modello del capo politico unico.
Resta un punto interrogativo anche il rapporto con i fuoriusciti. Una eventuale "amnistia" nei confronti dei parlamentari espulsi dai gruppi di Camera e Senato per non aver votato la fiducia al governo Draghi - ipotesi accarezzata nelle scorse ore dai vertici del Movimento - viene accolta con molto scetticismo da gran parte dei parlamentari rimasti: "Ma come - si sfoga una deputata - noi ci siamo esposti dicendo sì a questo esecutivo e chi si è messo all'opposizione da solo viene 'perdonato'? Se rientrano loro, usciamo noi". C'è però chi, come Vincenzo Spadafora, auspica un "ripensamento" per quanto riguarda le epurazioni: "Credo che persone come la Lezzi, come Morra abbiano avuto e hanno all'interno del Movimento un ruolo, fanno parte della storia di questo Movimento", ha detto a 'Omnibus' La7 l'ex ministro dello Sport non nascondendo la sua preoccupazione per la recente ondata di espulsioni.
Per l'ex M5S Andrea Colletti, che oggi ha presentato alla Camera il manifesto della nuova componente 'L'alternativa c'è', il problema non si pone: "Noi siamo un'opposizione al governo Draghi e finché il M5S si porrà come forza di maggioranza rispetto a Draghi, viene da sé che non potrebbe accettare una forza di opposizione al suo interno. Sarebbe una contraddizione in termini". Sfuma anche la possibilità di un ritorno nel M5S di Alessandro Di Battista: "Rispetto totale per Conte. Ma io - scrive su Instagram l'ex deputato - ho lasciato il M5S non per l'assenza (in quel momento) di Conte. Ma per la presenza al governo con Draghi, Pd, Berlusconi, Salvini, Bonino, Brunetta, Gelmini...". Intanto, mentre alla Camera arrivano altre tre espulsioni (quelle di Cristian Romaniello, Yana Ehm e Simona Suriano, assenti "non giustificati" in occasione della fiducia a Draghi), i senatori estromessi dal gruppo annunciano battaglia e preparano il ricorso per chiedere il reintegro.
Nel momento in cui è stata decretata l'espulsione dei senatori, il M5S "non aveva alcun capo politico": con il voto del 17 febbraio "l'assemblea degli iscritti al Movimento ha ratificato l'eliminazione di ogni riferimento al capo politico nello Statuto del Movimento: tale figura dunque non sussiste più e non poteva svolgere alcun potere in ordine all'espulsione dei senatori ricorrenti in data 18 febbraio 2021", scrive l'avvocato degli espulsi Daniele Granara nel ricorso alla Commissione contenziosa di Palazzo Madama.
Mercoledì i ribelli faranno il punto con il loro legale: alcuni, secondo quanto si apprende, attendono le mosse dei vertici in vista di un possibile "grazia"; altri, come il senatore Elio Lannutti, sarebbero invece intenzionati ad andare fino in fondo con le carte bollate. L'avvocato del M5S Ciannavei ostenta tranquillità: "Il ricorso degli espulsi? Posso dire che si è già espresso il Tribunale di Roma sulla questione De Falco, quindi esiste già un precedente", afferma il legale di Grillo. E sul pronunciamento del Tribunale di Cagliari, secondo il quale il Movimento sarebbe "privo di legale rappresentante", aggiunge: "La legge prevede l'istituto della prorogatio per le società di capitale e la estende anche alle associazioni. Il M5S ha un capo politico, che è Vito Crimi". (di Antonio Atte)
Il ministero della Transizione ecologica "corrisponde alle nostre aspettative" perché "sono state portate le competenze dell'energia sotto il ministero dell'Ambiente. Quello della transizione ecologica è un obiettivo che è sempre stato nel nostro Dna e ha trovato anche una forma completa". Così il reggente M5S Vito Crimi aprendo l'assemblea dei gruppi in videoconferenza. "Il Mite è un punto di partenza, dobbiamo esserne fieri", rimarca Crimi. "Da questo momento dobbiamo vigilare perché questo processo di transizione sia vero. Dobbiamo essere proattivi, in tutte le Commissioni". "Oggi non è più il tempo di essere conservatori e limitarci a mantenere lo status quo, dobbiamo guardare al futuro", ha aggiunto il capo politico pentastellato. Ci saranno approfondimento con esperti italiani e stranieri per una formazione costante. Dobbiamo studiare per capire di cosa stiamo parlando".
"Serve una visione strategica fino al 2050. Trent'anni fa Grillo - continua Crimi - gridava nei suoi spettacoli delle cose che oggi sono diventate patrimonio comune. Dobbiamo pensare a una strategia per i prossimi 20 anni".
"Conte ha dato la sua disponibilità ad accompagnarci in questo percorso, a far parte di questa comunità per rilanciare il Movimento come protagonista. Conte in questi anni ha apprezzato e condiviso valori e principi del Movimento", ha proseguito Crimi.
"Ho parlato con Conte. Mi hanno colpito le sue parole: dobbiamo respirare a pieni polmoni, cominciare a ossigenarci; dobbiamo recuperare il dialogo con la società civile, con le imprese, dobbiamo uscire dalla nostra autoreferenzialità. Pensare non più a ciò che eravamo a ma a ciò che dovremmo essere. Per questo stiamo lavorando con lui e Beppe", ha sottolineato il reggente pentastellato, evidenziando come "tutto il M5S" sia "entusiasta per la nuova discesa in campo di Giuseppe". L'ex premier, ha spiegato Crimi, accompagnerà il M5S in un "processo di trasformazione e di crescita". Ma Conte ora "vuole capire il suo ruolo" nel Movimento.