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Libri: dalle scope agli spazzolini, Isolina Zecchin in 'Una marcia in più'

Edito da Wise Society

25 novembre 2022 | 18.08
LETTURA: 2 minuti

Emigrò negli Usa con l’Andrea Doria. La sua azienda produce scope, ma ogni anno sforna anche 18 milioni di kit per la pulizia dei denti. E' Isolina Zecchin, una delle 22 imprenditrici al centro del volume 'Una marcia in più. Storie italiane di imprenditrici vincenti', di Manila Alfano, Giorgio Gandola e Stefano Zurlo, ed edito da Wise Society.

È il 1969: "Mio marito Mario un giorno mi dice a bruciapelo: 'Noi facciamo le scope che pesano un chilo e costano diecimila lire. Guarda lo spazzolino: pesa 20 grammi e costa mille lire. Capisci?', e con quella domanda ne sottolineava la convenienza sul piano economico", racconta. "Lui alla Ippa a produrre spazzole e scope, io trecento metri più in là, al Piave, immersa negli spazzolini. Due mondi vicinissimi, ma separati». Memoria e boom economico. Affetto e business. "All’inizio venivamo insieme in macchina partendo dalla nostra casa di Padova e così risparmiavamo la benzina. Ma poi ci siamo organizzati diversamente: io alle sei e mezzo di sera uscivo per preparare in tempo la cena per Mario e i nostri tre figli e così mi sono resa indipendente: ognuno aveva la sua auto. Io avrò messo piede tre volte nel suo regno, lui invece arrivava da me al mattino, tutte le mattine, beveva il caffè e se ne andava alla Ippa. Così per oltre quarant’anni, sempre in sintonia ma con un patto chiaro fra di noi: a casa non si parlava di guai e problemi di lavoro. Per quelli bastava e avanzava la giornata in ufficio", aggiunge.

"Lo spazzolino - riassume lei - nasce ciuffo per ciuffo", e intanto mostra i macchinari che mettono insieme i pezzi e spingono i ciuffi nei buchetti e gira per la fabbrica, da un marchingegno all’altro, in sella ad una vecchia bici. Ottocento ciuffi al minuto, 18 milioni di pezzi l’anno, un marchio di casa nel mondo intero. Settantacinque dipendenti che fanno la differenza: "Ho collaboratori bravissimi in tutti i campi e mi piacerebbe ringraziarli uno ad uno, per nome. Credo di poter affermare che questa è un’azienda senza conflitti interni", conclude.

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