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Libano, gen. Stecca (Sector West): "Rischio di escalation costante, nostro compito è vigilare"

10 maggio 2022 | 14.43
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"In questo momento abbiamo un cessate il fuoco. Ma è una stabilità instabile perché il rischio di una escalation di tensioni è costante, sempre presente nel nostro agire, nel nostro pensare, nel nostro pianificare". Lo dice all'Adnkronos il generale Massimiliano Stecca a capo del contingente italiano nel sud ovest del Libano.

"Il nostro ruolo è continuare a vigilare perché questo cessate il fuoco, fragile quanto si vuole e che si muove da un equilibrio a un altro successivo, è sicuramente vero - spiega - Rimane il fatto che da 16 anni a questa parte, da quando Unifil ha cominciato la sua missione in terra libanese, ha continuato a mantenere una stabilità, una tregua e un cessate il fuoco ancora valido, vero e vivo in questa terra ininterrottamente".

Tra meno di una settimana il Paese stretto tra Siria, Turchia e Iraq e delimitato da un muro alto quattro metri e mezzo al confine con Israele, andrà alle elezioni. La percezione, rappresentata all'Adnkronos dal generale, in qualità di comandante del Sector West è, che: "Questa è una realtà molto frazionata, un mosaico abbastanza complesso di culture, gruppi etnici, religiosi, politici - spiega il comandante - e il sud a sua volta è un ulteriore mosaico complicatissimo. L’impatto che avranno queste elezioni, anche tenendo conto del sistema che ripartisce le cariche in funzione delle confessioni religiose, non ci consente di fare delle previsioni su quelli che saranno gli impatti sulla vita dei libanesi. Parlando, però, con tante autorità locali posso dire che la percezione e la fiducia che hanno i libanesi nei confronti di queste elezioni e di quanto potranno sconvolgere la situazione attuale è piuttosto bassa. Sono più concentrati sui loro problemi di tutti i giorni piuttosto che pensare a quelle che potranno essere le ripartizioni percentuali di un partito piuttosto che di un altro". (dall'inviata Silvia Mancinelli)

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