Il commento del costituzionalista all'Adnkronos
"Nel 1945 i partiti del Comitato di liberazione nazionale capirono che in un sistema così frammentato l’unico modello possibile per l’Italia era il proporzionale, perché il proporzionale dà ad ognuno il suo, trasforma con precisione i voti i seggi, e ovviamente poi il problema lo traspone sulla composizione del governo, quindi sulle alleanze successive. Ragione per la quale abbiamo avuto 66 governi in 70 anni. Quando siamo passati al maggioritario, il Mattarellum, non abbiamo dato una prova molto migliore". Lo dice all'Adnkronos il costituzionalista Alfonso Celotto.
"L’Italia non è per tradizione bipolare, come gli Stati Uniti o l’Inghilterra – osserva -, quindi poi ci si va a trovare con l’inevitabilità che le coalizioni elettorali, l’Ulivo o la coalizione ad incastro di Berlusconi, con la Lega al Nord e An al Sud nel 1994, dopo le elezioni comunque si sfrangiano. Dunque il problema della governabilità non si risolve con la legge elettorale, ma intervenendo sulla Costituzione".
"Oggi io farei l’intervento più semplice scrivendo ‘non rinnovabile’ nell’articolo 85 della Costituzione sulla carica del presidente della Repubblica, una riforma che si può fare rapidamente così chiariamo questo punto – conclude il costituzionalista -, e poi con calma, nella prossima legislatura, si affronta la questione del presidenzialismo, perché con il presidenzialismo risolviamo la forma di governo".