Prosegue l’iter parlamentare della Legge di Bilancio 2025 con l’esame in Commissione Bilancio della Camera delle proposte emendative, alcune depositate nel fine settimane dei relatori e del Governo, che potrebbero introdurre alcune modifiche all’impianto iniziale. In particolare, uno dei punti principali dovrebbe riguardare il taglio dell’Ires di 4 punti, dal 24% al 20%, per le imprese che rinunciano alla cassa integrazione per il 2024 e il 2025, aumentano l’occupazione almeno dell’1%, mantengono l’80% degli utili in azienda con un reinvestimento minimo del 30% in beni strumentali di Transizione 4.0 o 5.0. Le risorse per il taglio Ires ammontano a 400 milioni di euro reperibili da banche e assicurazioni, ma la reazione dell’ABI a questa ipotesi è stata piuttosto fredda. Rialzo da 30 a 35 mila euro del reddito autonomo per accedere alla Flat tax del 15% per i dipendenti e i pensionati titolari di partita Iva. Tra le altre possibili modifiche contenute negli emendamenti in discussione, la cancellazione della misura che prevedeva l’invio dei revisori al Mef nei collegi sindacali delle società destinatarie di contributi pubblici di importo pari o superiore a 100 mila euro. Qualora fosse approvata la modifica, tali società potranno presentare soltanto un prospetto ad hoc dove rendicontano l’utilizzo dei contributi pubblici. Per il settore automotive potrebbe arrivare un incremento delle risorse destinate al fondo dedicato con ricorso anche a contributi del PNRR e stanziamenti residui. Per il settore del commercio, si prevede un taglio del 50% del minimo contributivo per i nuovi artigiani e commercianti. In ambito di tasse, è possibile un passo indietro del Governo sulla Web Tax, la tassa sui servizi digitali, che non dovrebbe essere applicata alle Pmi, ma solo alle imprese con un fatturato complessivo superiore a 750 milioni di euro, escludendo, quindi, i piccoli editori online. Anche in fatto di criptovalute, la tassazione non dovrebbe essere innalzata al 42% come inizialmente previsto, ma resterà al 26% nel 2025 e salire al 30% nel 2026. Infine, dovrebbe arrivare una flat tax al 5% per gli straordinari del personale infermieristico del servizio sanitario.
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