Un 'mondo' che rappresenta una "risorsa per l'Europa" e i cui valori positivi "vanno rappresentati al meglio" da chi verrà eletto al Parlamento europeo. Così Marina Calderone, presidente del Comitato unitario delle professioni (Cup), ha aperto a Roma il confronto 'Professionisti risorsa per l'Europa', realizzato con la Rete delle professioni tecniche (Rpt), riferendosi al mondo delle professioni italiane. Un'occasione per raccontare al Paese e alla politica il mondo delle professioni italiane, e il suo peso anche a livello europeo. "Va sottolineato -ha aggiunto Calderone- il fatto che i professionisti sono una risorsa per l'Europa, il mondo professionale nel suo complesso rappresenta il 10% del Pil a livello europeo".
Un patrimonio di competenze e conoscenze che però va ancora valorizzato al meglio in Ue. "Chiediamo ai candidati alle prossime elezioni -ha aggiunto- di rappresentare tutti i valori positivi del mondo delle professioni italiane". Questo anche perché, ha sottolineato Calderone, "credo che possiamo dire di rappresentare l'ossatura portante del sapere italiano".
E Calderone si è detta convinta che "l'Europa sia un punto di riferimento imprescindibile e dobbiamo difenderne i valori di libera circolazione delle persone e di libertà". "A me piacerebbe che l'Italia esercitasse con maggiore determinazione il ruolo di paese fondatore. Quando le professioni sono unite facciamo non solo il nostro bene, ma anche il bene di coloro che dalle nostre riflessioni possono trarre degli spunto positivi", ha rimarcato.
E per Armando Zambrano, coordinatore della Rete delle professioni tecniche "la politica italiano dovrebbe essere orgogliosa del nostro mondo, quello delle professioni, e dovrebbe difenderne i valori in Europa. Esportare le nostre competenze, la nostra capacità di fare norme, credo che sia un impegno che la politica dovrebbe portare avanti con orgoglio".
Una strada, ha sottolineato Zambrano, quella della collaborazione con il Cup, "che può fare bene al Paese e non solo alle professioni: stare insieme con tutte le difficoltà che questo comporta è decisamente difficile, ma quando si trovano i punti comuni e si realizzano iniziative comuni c'è la capacità di intervenire su temi disparati".
"Non siamo sempre riusciti -ha continuato- a dare l'dea positiva delle nostre attività. Adesso stiamo portando avanti un'alleanza per avere una rappresentanza unitaria, che può far fare un passo avanti non solo a noi ma al Paese intero, alla nostra economia". E per fare questo, ha aggiunto, "abbiamo bisogno di strutture e per questo motivo abbiamo pensato a un Centro Studi che permetta di realizzare studi e statistiche da presentare in modo unitario alla politica e al Paese".
E all'appuntamento è anche la risposta del governo, con, tra gli altri, Andrea Cioffi, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico che ha sottolineato come "bisogna fare in modo che i professionisti abbiano ancora un ruolo e un senso. E questo lo possiamo fare semplificando. Alcune cose le abbiamo fatte noi in Italia nel Codice appalti, nello Sblocca cantieri e in altre azioni".
Per Cioffi, che conosce molto bene il mondo professionale, di cui ha fatto parte per 23 anni, "i professionisti devono sempre più lavorare insieme, serve multidisciplinarietà: i professionisti hanno sempre dato un loro contributo alla crescita delle società e continueranno a darlo".