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Decreto anticrisi, governo apre a confronto con i sindacati

Nuovo round a fine luglio ma convince solo Cisl. Cgil-Uil: "No risposte né numeri né contenuti"

(Fotogramma)
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12 luglio 2022 | 13.26
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Il governo apre ad un confronto con i sindacati da portare avanti entro fine luglio prima di chiudere il nuovo decreto anticrisi da varare a stretto giro di posta per fronteggiare la nuova emergenza legata alla nuova fiammata inflazionistica. Ma l'incontro a palazzo Chigi, tra il premier Draghi e i leader sindacali Landini, Sbarra e Bombardieri, si chiude senza una road map né un ruolino di marcia preciso sui futuri impegni a beneficio di un aumento dei salari in busta paga, di una lotta alla precarietà e di un taglio al cuneo fiscale senza per questo convincere né la Cgil né la Uil. Solo la Cisl di Luigi Sbarra parla di "incontro positivo, potenzialmente decisivo" e di un impegno da parte dell'esecutivo a "mettere in campo un confronto strutturato e permanente". Freddi, quantomeno, se non proprio delusi, dunque, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri che praticamente all'unisono puntano il dito sulla genericità su cui si è sviluppato l'incontro.

"Nel merito oggi non abbiamo avuto risposte. L'incontro non ha risolto i problemi. Abbiamo colto positivamente che ci hanno ascoltati e che ci incontreranno di nuovo prima di prendere le decisioni sulla manovra ma ad oggi da parte del Governo non sono arrivati né numeri né contenuti, né tantomeno indicazioni che lascino intendere come vorrebbe intervenire. E se un lavoratore mi chiedesse cosa hai portato a casa risponderei : niente, solo un altro incontro", sintetizza all'uscita dopo circa 1 ora e mezza di incontro il leader Cgil Landini. Sulla stessa linea la Uil di Bombardieri per il quale, in sostanza, "il governo ha preso tempo" senza fornire ne strumenti per "valutare le eventuali misure e né le quantità di risorse con cui finanziarli".

Unica apertura, quella secondo cui "l'esecutivo ha riconosciuto che alcuni temi, salari, pensioni, precarietà e salario minimo, esistono", elencano ancora Landini e Bombardieri, riconoscendo anche una certa inedita "disponibilità", "non voglio banalizzarla" commenta ancora, "a ricontrarci prima dei provvedimenti e fissare altri tavoli". Ma sui contenuti, ribadisce, "nessuna risposta". Solo la Cisl dunque, ripone nell'incontro di oggi una fiducia per possibili risultati visibili a stretto giro di posta.

"E' stato un incontro positivo, potenzialmente decisivo, in cui il governo si è impegnato a mettere in campo un confronto strutturato e permanente con le parti sociali raccogliendo e condividendo la nostra impostazione per governare l'emergenza con misure legislative e finanziarie che il governo conta di deliberare prima della pausa estiva finalizzate alla tutela del potere d'acquisto di salari e pensioni e reddito delle famiglie, atteso alto tasso inflazione di luglio e l'aumento delle tariffe", dettaglia ancora Sbarra che al tavolo, presenti anche Orlando, Patuanelli, Giorgetti e Brunetta, ha sollecitato a valutare la possibilità di procedere entro dicembre ad uno nuovo "scostamento di bilancio" per dare "strutturalità" agli interventi sul lavoro.

I sindacati comunque hanno rimesso al centro del tavolo e dettagliato nuovamente l'intero 'carnet de réclamations' che in questi mesi hanno rilanciato in tutti i modi per ottenere che il lavoro e soprattutto i salari, sotto pressione anche per l'inflazione e i mancati rinnovi contrattuali, avessero il giusto rilancio assieme ad un taglio del cuneo fiscale, rivendicato anche oggi, ad esclusivo vantaggio dei lavoratori ed il ritocco sostanziale delle aliquote con cui tassare gli extraprofitti. Tra il 25, 26 e il 27 luglio, dunque, potrebbe essere convocato un nuovo round a palazzo Chigi anche se le incognite per la tenuta del governo a causa del braccio di ferro in corso da parte dei 5 Stelle sul Dl aiuti potrebbe rendere incerto il percorso.

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