Omaggio a Charles Aznavour allo 'Spazio' romano con lo spettacolo diretto e interpretato da Gianni De Feo in scena dal 28 gennaio al 2 febbraio. Una Francia dalle calde atmosfere 'vintage' quella evocata dal grande artista e 'chansonnier', protagonista accanto al pianista Giovanni Monti, molto simile ad un romanzo di Daniel Pennac, dove fanno da contrappunto le vicende di Monsieur Equilibre, protagonista del racconto, smarrito in un freddo mondo contemporaneo che sembra prossimo alla sua estinzione.
'La fine del mondo – Concerto per Charles Aznavour' è un'allegoria teatrale sul potere imprevedibile ed 'eversivo' dell’amore. "Lo spettacolo si articola su due piani emotivi - racconta Gianni De Feo- Da un lato il racconto di Monsieur Equilibre, un personaggio tanto astratto quanto reale che vive tutti i disagi di una contemporaneità nevrotica, distratta e indifferente, e dalla quale preferisce tenersi distante per evitare rischi di 'contagio sociale', riparandosi così in una protettiva scatola di razionalità".
"Dall’altro lato invece - spiega ancora Gianni De Feo - il mondo musicale di un grande artista internazionale che con la sua musica e la sua poesia ha scavato negli anfratti più nascosti dell’animo umano. E così le canzoni di Charles Aznavour, rivissute come evocazioni profonde, sembrano arrivare da un tempo passato, necessario a scaldare i cuori, in un tempo senza più memoria. Monsieur Equilibre è convinto, infatti, che il mondo è prossimo alla sua fine e che rimangono ancora sette giorni per la sua definitiva scomparsa".
"Costretto, dunque- anticipa Gianni De Feo- a uscire dalla sua scatola protettiva, intraprende allora un’ affannosa ricerca rivolgendo dapprima lo sguardo e l’attenzione verso l’esterno, allo scopo di capire e intercettare la reazione della gente. Ma, a quanto pare, tutto sembra scorrere con i ritmi e le abitudini di sempre, e la solita indifferenza". Intanto in perfetta sintonia con il racconto nello spettacolo scorrono le hit di Charles Aznavour tra le quali 'Après l’Amour', 'Ieri sì', 'Il faut savoir', 'Lei', 'Quel che si dice', 'Trousse Chemise', 'E io tra di voi', 'L’amour c’est comme un jour', 'La Bohème', 'Reste'.
Canzoni cantate dal vivo, come in uno sdoppiamento del personaggio in uno spazio notturno, onirico, mentale. E le note del pianoforte che accompagna il canto sembrano emergere dai fumi di una vecchia Parigi ancora fluttuante sulle strade del mondo.