"E' stata una grande emozione, come lo è sempre il 7 dicembre. Avete sentito la partecipazione di tutti e la convinzione di aver affrontato e studiato, e speriamo anche capito da questa versione quanto grande fosse Puccini nel 1900. Torniamo con Puccini a tre anni da ‘Madama Butterfy’’, quindi il percorso pucciniano sta dando grande soddisfazione e sempre di più identità alla tradizione del Teatro alla Scala". Lo ha detto il maestro Riccardo Chailly al termine della Prima di ‘Tosca’ che ha diretto stasera, dando il via alla stagione scaligera. "Diventa un momento di partecipazione collettiva quando si sente così forte da parte del pubblico - ha aggiunto Chailly - è molto bello poter dare lo spazio alla reazione emozionale, che è l’applauso in questo caso. Siamo tutti molto consapevoli di cosa è il 7 dicembre e l’exposure che abbiamo in Italia e nel mondo".
Oggi, ha aggiunto Chailly, " siamo riusciti a tenere i valori alti del percorso che abbiamo creato". Quanto alla partecipazione dell’orchestra e del coro "sono stati magistrali - ha sottolineato il maestro - così come i tecnici. Avete visto uno spettacolo che ha un’apparente semplicità ma è stato molto complesso tecnicamente e la tecnica è stata assolutamente impeccabile come sempre". Per Chailly, "La nostra sfida è nulla rispetto a Puccini nel 1900, che ha aperto un varco nel nuovo secolo e che ancora oggi emoziona e sorprende e commuove profondamente. E stato Puccini l’autore della grande novità". Quanto alla squadra sul palco formata da Anna Netrebko nei panni di Tosca, Francesco Meli in quelli di Cavaradossi e Luca Salsi che ha interpretato il perfido Scarpia, Chailly ha ribadito: "Stiamo ancora lavorando col nuovo sovrintendente, è molto bello ritrovare amici. Sia Anna, sia Francesco che Luca sono amici che hanno già participato a inaugurazioni insieme. Tornerà anche Saioa Hernandez, è molto importante trovare un team tra di noi e far musica. Cerchiamo di rappresentare al meglio questo teatro con le nostre esecuzioni".