di Antonella Nesi
"Non ho fatto alcuna lezione su come si diventa trans perché anzi ho cercato di spiegare che si nasce gay o trans. Ho parlato soprattuto di bullismo. Ma queste polemiche dimostrano che i bambini sono molto più avanti di certi adulti". Così Vladimir Luxuria commenta con l'AdnKronos le polemiche seguite alla messa in onda della puntata di 'Alla Lavagna!' che l'ha vista protagonista sabato in seconda serata su Rai3.
"Questo programma - confessa Luxuria - è stata una delle cose più belle che ho fatto nella mia vita. I bambini erano vigili, curiosi, attenti e pieni di domande. E io, come faccio anche nella vita quotidiana, ho risposto a tutto, sempre con tatto e credo con intelligenza. Anche perché, se non si danno risposte ai bambini, loro ti guardano con diffidenza e cercano risposte altrove, magari sul web, dove possono trovare risposte non proprio raccomandabili", aggiunge l'ex parlamentare, sottolineando che "tutti i genitori dei bambini presenti in trasmissione avevano dato il consenso alla puntata con me e alla fine si sono complimentati per come era andata". "Eppure - commenta Luxuria - ancora questa mattina ho letto sulla stampa commenti in malafede, che istigano all'omofobia. Ecco: gay o trans si nasce ma omofobi si diventa per le paure che vengono provocate con certi commenti. Quei commenti da cui trapela che, in fondo, se sei gay o trans ti meriti una vita infelice e magari pure gli insulti o le botte", dice Luxuria invitando chi avesse dei dubbi ad andare su RaiPlay a rivedere la puntata.
"Speravo - conclude - che fosse sufficiente lo spostamento della puntata dalle 20.20 alle 22.25 ma per alcuni non è bastato. Però io sono ottimista, perché se i bambini con cui ho parlato sono il futuro, forse posso sperare in un mondo migliore".
"In merito alle polemiche sulla messa in onda su Rai 3 della puntata 'Alla lavagna' con Vladimir Luxuria, l'unica cosa che trovo a dir poco surreale è continuare ad avere atteggiamenti omofobi e culturalmente regrediti, che non tengono conto della realtà e del rispetto dei diritti di tutti", dichiara in una nota Vincenzo Spadafora, deputato del M5S e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Pari opportunità. "Penso che la Rai abbia fatto molto bene e che occasioni del genere vadano sostenute, dato che nelle nostre scuole - a differenza di quanto avviene negli altri Paesi Europei - sono sempre più rare lezioni sull'affettività o sull'accettazione di se stessi e che, purtroppo, non siano rari i casi di bullismo, proprio nei confronti di chi viene etichettato come 'diverso'. Di questi temi, invece, ci accorgiamo solo quando a parlarcene è la cronaca nera, quando giovanissime vittime di bullismo compiono gesti estremi", sottolinea Spadafora. "Ben vengano quindi occasioni come questa, dove il Servizio Pubblico si occupa di colmare questo vulnus di civiltà. Ho incontrato negli anni migliaia di bambini e di ragazzi in giro per l'Italia e so quanto affrontino questi temi tra di loro e siano naturalmente inclini al rispetto delle diversità più di molti adulti. E, proprio le reazioni dei bambini, durante la trasmissione, dovrebbero farci riflettere su quanto la realtà sia molto più avanti di certa politica", conclude.