“C’è qualcosa che bisogna cambiare”: i “coglioni”. Dopo giorni di mistero sulla sua presenza, Adriano Celentano è apparso brevemente alla fine dello show in diretta dal teatro Camploy di Verona con cui ha deciso di incorniciare ‘Adrian’, il kolossal animato da lui ideato, scritto e diretto, che ha debuttato stasera in prima serata su Canale 5. A quasi sette anni dalle ultime performance in tv, il Molleggiato è tornato a graffiare. Ma questa volta le sue bordate sull’attualità, la sua filosofia le ha affidate a degli attori, Nino Frassica in testa, nei panni di un frate francescano addetto alla 'Dogana', incaricato di accettare o respingere chi è degno di imbarcarsi sull’Arca. Il riferimento alle politiche dell’accoglienza è chiaro. Così come è chiaro il discorso affidato a Natalino Balasso sull’ossessione per la sicurezza e le porte blindate, “mentre la maggior parte delle violenze in Italia avvengono in famiglia”.
In una scenografia divisa tra il ‘Bar Chiesa’ e la Dogana, Nino Frassica si è accomodato alla scrivania accompagnato dall’attore Francesco Scali anche lui con il saio. Davanti a loro delle persone in fila: “Siamo qui per decidere chi può salire sull’arca”, ha detto Scali. “Respinto”, sentenzia Nino Frassica. Si presenta il secondo: un disoccupato. “Lei prima che faceva?”. “Niente”. Respinto anche lui. Al terzo Frassica chiede: “Lei perché è qui?”, “Perché sono una persona gentile anche con chi mi fa arrabbiare e penso che la mia presenza sull’arca posa dare un contributo alla costruzione di un mondo migliore”. “Al 70 per cento lo farei entrare e al 70 per cento non lo farei entrare”, ironizza Frassica. Alla fine prevale un “Famolo entrare. Il primo che entra nell’arca”.
La quarta è una donna che vuole entrare “nel mondo dello spettacolo”: “Non sa recitare - sentenzia Frassica - non sa ballare, non sa cantare, è perfetta per la tv. Entri”. Poi, quando ormai la presenza di Celentano sembrava sfumata, tuoni e fulmini hanno annunciato il Molleggiato, “che quando non c’è non c’è ma quando c’è rompe i coglioni”. È proprio a questa battuta Adriano si è agganciato, dopo l’ingresso e una lunga pausa per dire che “qualcosa bisogna cambiare”. Cosa? “I coglioni”, appunto.