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Ucraina-Russia, Medvedev: "Poche alternative a scontro diretto con la Nato"

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo: "Siamo pronti", l'Alleanza Atlantica "si è trasformata in un'alleanza apertamente fascista simile all'Asse di Hitler"

Medvedev - Afp
Medvedev - Afp
26 settembre 2023 | 16.16
LETTURA: 3 minuti

Alla Russia, in guerra con l'Ucraina da oltre 500 giorni, sono rimaste poche opzioni se non lo scontro diretto con la Nato. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev su Telegram, precisando che "sembra che alla Russia siano rimaste sempre meno scelte se non quella di impegnarsi in un conflitto di terra diretto con la Nato, che si è trasformata in un'alleanza apertamente fascista simile all'Asse di Hitler, solo di dimensioni maggiori".

I segnali dell'escalation

Medvedev ha elencato diversi eventi che rendono più probabile uno scontro diretto tra Russia e Nato, fra i quali la consegna di carri armati Abrams di fabbricazione statunitense, la promessa di inviare Atacms a lungo raggio in Ucraina e i legami tra le autorità canadesi e Kiev.

"Siamo pronti (per il conflitto) - ha quindi affermato - anche se il risultato avrà per l'umanità un costo molto maggiore rispetto al 1945", ha concluso Medvedev.

Il Cremlino contro i tank Usa

"I carri armati Abrams sono armi serie", ha detto il portavoce Dmitri Peskov, ma "bruceranno". "Niente di tutto questo può in alcun modo influenzare l'essenza dell'operazione militare speciale", né "il suo esito", ha poi affermato Peskov, aggiungendo che nessuna arma può "cambiare i rapporti di forza sul campo di battaglia". Il portavoce ha poi denunciato che con queste nuove forniture "gli americani continuano ad aumentare il loro coinvolgimento".

Minacce al Canada che "flirta con il nazismo"

E minacce da Mosca sono arrivate anche al Canada per bocca del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov secondo cui Mosca non lascerà senza ritorsioni le azioni ostili contro la Russia. "Le azioni ostili del governo canadese, che in termini di sanzioni anti-russe sta cercando di superare gli Stati Uniti ampliando costantemente la lista nazionale di stop per politici, personaggi della cultura, parenti di coloro che sono soggetti a sanzioni e persino intere istituzioni educative, ovviamente, non sarà lasciato senza ritorsioni". Il ministero degli Esteri russo ha sottolineato che Mosca non ha intenzione di "tollerare il flirt dei liberali canadesi con il nazismo. Faremo i passi necessari nel contesto delle relazioni russo-canadesi, che stanno attraversando una profonda crisi per colpa di Ottawa", ha aggiunto Lavrov spiegando che l'ideologia ultraliberale del Canada, "intrisa di odio verso la Russia, la sua cultura e i suoi valori religiosi e tradizionali, ha le stesse radici del nazismo".

"Finlandia col progetto anti-russo Usa"

Avvertimenti da Lavrov anche per la Finlandia che ha rovinato il suo status neutrale e la sua reputazione e ha aderito al "progetto anti-russo degli Stati Uniti. Sono sorpreso - ha scandito in una conferenza stampa dopo colloqui con il ministro degli Esteri tunisino Nabil Ammar - dalla velocità con cui la Finlandia ha rovinato il suo status neutrale e la sua reputazione e ha aderito al progetto anti-russo degli Stati Uniti", ha aggiunto, definendo "assolutamente rozza" la dichiarazione del ministro degli Esteri finlandese Elina Valtonen secondo cui i russi dovrebbero pagare "un prezzo" per ciò che sta accadendo in Ucraina.

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