Per Kiev la piena adesione aall'Alleanza è "l'unica garanzia di sicurezza". Attaccate nella notte infrastrutture energetiche a Rivne. Russia rivendica conquista due villaggi a Zaporizhzhia e nel Donetsk
Mentre l'Ucraina insiste nel chiedere "la piena adesione alla Nato", considerandola "la sola garanzia di sicurezza di fronte all'invasione della Russia'', il segretario generale dell'Alleanza Mark Rutte, sottolinea che ora è più opportuno concentrarsi sul consegnare a Kiev gli "aiuti militari" di cui ha bisogno.
Gli Alleati, afferma Rutte in conferenza stampa a Bruxelles prima della Ministeriale Esteri, "concordano sul fatto che il futuro di Kiev è nella Nato. Al summit di Washington abbiamo parlato di 'percorso irreversibile' verso l'Alleanza. Ma penso che dobbiamo concentrarci molto, ed è quello che faremo in questi due giorni, su quello che è necessario ora. E quello che serve ora è che gli aiuti militari arrivino all'Ucraina, perché per loro sono cruciali: se decideranno di parlare con i russi, lo faranno da una posizione di forza", afferma.
La Nato, ha poi aggiunto, accoglie "con favore gli ulteriori aiuti militari" all'Ucraina "annunciati da parte di Usa, Germania, Svezia, Estonia, Lituania e Norvegia", ma "tutti dobbiamo fare di più: più forte sarà il nostro supporto in questo momento, più forti saranno al tavolo dei negoziati e prima potremo porre fine all'aggressione russa una volta per tutte in Ucraina".
Il presidente russo Vladimir Putin, prosegue, "sta usando l'Ucraina come campo di prova per i suoi missili e ha dispiegato soldati nordcoreani in questa guerra illegale. Non è interessato alla pace: sta premendo, tentando di conquistare più territorio, perché pensa di poter spezzare la determinazione di Kiev, ma si sbaglia. L'Ucraina ha il diritto di difendersi e noi abbiamo il dovere di aiutarla, quindi dobbiamo continuare a sostenerla. A Washington gli alleati hanno concordato 40 mld di assistenza alla sicurezza per quest'anno, e noi restiamo impegnati ad onorare quella promessa", conclude.
Questa sera al Quartier Generale della Nato "avremo una cena di lavoro del Consiglio Nato-Ucraina. Per la prima volta ci sarà il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiha e ci sarà anche l'Alta Rappresentante dell'Ue Kaja Kallas, perché l'Ue e la Nato devono lavorare a stretto contatto nel nostro sostegno all'Ucraina". "Sappiamo che la situazione sul campo di battaglia è difficile e dobbiamo fare tutto il possibile per far arrivare più munizioni ed equipaggiamento”, ha affermato.
Il politico olandese spiega che il colloquio avuto con il presidente eletto degli Usa Donald Trump a Mar-a-Lago il 23 novembre scorso, si è focalizzato sulle spese per la difesa, in particolare sul fatto che l'obiettivo fissato dalla Nato per gli Alleati di una spesa annua pari ad almeno il 2% del Pil nella difesa "non basta" e sulla necessità che "qualsiasi accordo" si faccia riguardo all'Ucraina dovrà essere "un buon accordo". "Non posso dire che cosa ha detto Donald Trump - afferma - ma abbiamo concentrato la nostra discussione su tre questioni. La prima: è stato lui ad aumentare la spesa per la difesa quando era presidente e lo ringrazio per questo, perché era cruciale. Non basterà spendere il 2%" del Pil ogni anno per la difesa. "Secondo: come portiamo la nostra base industriale ad aumentare la produzione, perché sappiamo che i russi, i cinesi e i nordcoreani lo stanno facendo".
"Terzo, sull'Ucraina - continua - la mia visione su questo è che, quando discutiamo di Ucraina, vediamo che la Russia, la Cina, la Corea del Nord e l'Iran stanno tutti lavorando insieme. E la Russia paga per questo, in tecnologia missilistica" per Pyongyang, per esempio. "Se arriveremo ad un accordo sull'Ucraina, dovrà essere un buon accordo", perché l'esito della guerra verrà guardato con attenzione in tutto il mondo, anche da governanti che potrebbero avere intenzioni non pacifiche. "Questo è cruciale per la nostra difesa non solo in Europa, ma anche negli Usa e nell'Indopacifico", conclude.
Le autorità ucraine accusano i russi di aver attaccato nella notte un'infrastruttura energetica nella regione ucraina di Rivne. "Un altro attacco del nemico contro la regione di Rivne - ha scritto su Telegram il governatore della regione, Oleksandr Koval - L'obiettivo era un'infrastruttura energetica. Tutti i servizi interessati sono al lavoro". Al momento non ci sono notizie di vittime.
Secondo Kiev sono più di 2.000 le strutture sanitarie distrutte o danneggiate in Ucraina dal 24 febbraio di due anni fa, giorno dell'invasione russa. Secondo il ministero della Salute di Kiev, riporta Ukrinform, sono 2.167 le strutture sanitarie che risultano distrutte o danneggiate. "A inizio dicembre 2024 risultano danneggiate dal nemico 1.878 strutture sanitarie e altre 289 sono state distrutte - denunciano - Gli ospedali delle regioni di Kharkiv, Donetsk, Mykolaiv, Kyiv, Chernihiv, Dnipro, Kherson e Zaporizhzhia hanno subito il peggio". Inoltre, secondo il ministero, in più di mille giorni di conflitto sono state danneggiate 235 ambulanze e altre 264 sono andate distrutte. I russi sono accusati di averne prese 125.
Il ministero della Difesa russo ha rivendicato la conquista di altri due villaggi in Ucraina e in particolare nella regione meridionale di Zaporizhzhia e nell'est del Paese. Si tratta, si legge nella nota, nel villaggio di Novodarivka nella regione di Zaporizhzhia e di Romanivka nell'oblast di Donetsk.