La deriva filorussa di Sogno georgiano potrebbe impattare sugli sforzi di Armenia, Moldavia e Ucraina di sganciarsi dalla Russia e integrarsi nell’Ue. Bruxelles rimanga impegnata in Georgia, esorta l’analista dell’European Council on Foreign Relations
Sotto il governo di Sogno georgiano, il partito al potere che ha rivendicato la vittoria alle elezioni, Tbilisi rischia di “scivolare ulteriormente” nella sfera di Mosca. Lo sguardo di Tefta Kelmendi, vicedirettrice del programma Wider Europe dell’European Council on Foreign Relations, è sulla stabilità regionale. Questo spostamento, spiega, “impatterebbe sugli sforzi della vicina Armenia di sganciarsi dalla Russia” e “invierebbe segnali preoccupanti alla Moldova e all’Ucraina” riguardo alle loro prospettive di integrazione nell’Ue.
I risultati delle elezioni sono stati “deludenti ma attesi”, conseguenza di un processo elettorale “irregolare” e un “forte squilibrio di risorse” tra Sogno georgiano e l’opposizione, commenta l’esperta. A prescindere dal fatto che le proteste continuino o rallentino, il Paese “si avvia verso una crisi politica”, con il governo che mantiene la maggioranza parlamentare (89 seggi su 150) ma “prosegue su un percorso autoritario” e l’opposizione che boicotta i lavori del Parlamento.
Sogno georgiano non avrà la maggioranza assoluta necessaria per apportare modifiche costituzionali, continua Kelmendi. Ma durante la prossima legislatura scadrà il mandato della presidente pro-Ue Salome Zourabichvili, che ha respinto i risultati delle elezioni (sostenendo che accettarli significherebbe “legittimare l'acquisizione della Georgia da parte della Russia”). Nel mentre il partito al potere porterà avanti il processo di arretramento democratico e inizierà ad applicare le leggi di stampo filorusso anti-Lgbt e su agenti stranieri.
La previsione dell’esperta di Ecfr è che tutto questo determinerà il congelamento di fatto del processo di adesione della Georgia all’Ue, con conseguente blocco dei finanziamenti europei, la sospensione della liberalizzazione dei visti e possibili nuovi sanzioni da parte degli Stati Uniti (a seconda dell’esito delle elezioni americane).
Secondo Kelmendi, l’Ue “deve rimanere impegnata in Georgia e difendere i propri valori e interessi nel Paese e nella regione. Deve trasmettere un forte messaggio di sostegno e appoggiare le indagini sui brogli e le violazioni elettorali e, se necessario, sostenere la richiesta dell’opposizione di nuove elezioni sotto la supervisione internazionale”.