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Sanzioni alle imprese cinesi, la svolta europea di Kaja Kallas

Marco Mayer commenta con l'Adnkronos la mossa dell'Ue a difesa dell'Ucraina

Kaja Kallas, Alto Rappresentante della politica estera dell'Ue - Afp
Kaja Kallas, Alto Rappresentante della politica estera dell'Ue - Afp
16 dicembre 2024 | 20.14
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"Il debutto di Kaja Kallas come Alto Rappresentante della politica estera dell’Unione ha coinciso con una novità di rilievo”, dice all’Adnkronos Marco Mayer, docente alla Luiss e già consigliere per la Cybersecurity del Ministro dell' Interno, commentando le conclusioni del vertice dei Ministri degli Esteri della Ue di oggi. “A quasi tre anni dall'invasione russa per la prima volta Bruxelles ha sanzionato imprese cinesi. Quattro aziende sono accusate di aver fornito a Mosca componenti microelettroniche e apparati sofisticati per la produzione di droni. Altre tre imprese cinesi sono accusate di aver favorito l'aggiramento delle sanzioni da parte di imprese commerciali di paesi terzi. La Cina aveva sempre negato di aver aiutato militarmente la Russia nella guerra contro l'Ucraina”.

Prosegue il docente: “A questo punto il Dragone è di fronte a un bivio difficile - anche di fronte ai nuovi scenari dopo la caduta di Assad in Siria. Continuare il sostanziale allineamento con Russia, Iran e Corea del Nord o riaprire un dialogo serio con l'Unione Europea. Ma perché questa ultima prospettiva divenga possibile Pechino dovrebbe avviare una seria pressione sul Cremlino per fermare i continui bombardamenti e lanci di missili sulla popolazione civile e sugli impianti energetici dell’Ucraina", conclude il docente.

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