Niente Barbenheimer per i russi. Nessun gioco pubblico sul film preferito fra le due hit della stagione ma soprattutto nessuna visione, nei cinema, delle opere di Greta Gerwig e Christopher Nolan, completamente diverse fra loro, ma parimenti al centro del dibattito globale di questa estate.
Il vice ministro della Cultura russo Andrey Malyshev ha respinto la proposta di distribuire, anche senza autorizzazione, i due film nei cinema, precisando che non contribuiscono allo scopo di "preservare i valori tradizionali russi". Malyshev risponde così alla lettera del vice Presidente della Duma, Vladislav Davankov, indirizzata al Premier, Mikhail Mishustin, in cui si suggeriva di distribuire le pellicole ma senza versare i diritti, dato che dopo l'inizio della guerra contro l'Ucraina l'industria cinematografica americana si è ritirata dal mercato russo.
Barbie, con il suo (presunto) messaggio femminista e Oppenheimer, molto più politico nel descrivere la transizione, negli Stati Uniti, fra l'Unione sovietica considerata come Paese alleato, quindi amico, a nemico, e la politica delle armi nucleari di Washington, sono entrambi film che parlano di un passato e di un presente che Mosca non vuole ammettere nel Russkiy Mir in cui si è progressivamente rinchiusa in questi anni. (segue)
"Riteniamo che i film che proponete di far vedere ai cittadini del nostro Paese, Barbie e Oppenheimer, non siano allineati con gli obiettivi definiti dal capo di Stato, di preservare e rafforzare i valori spirituali e morali tradizionali russi", ha scritto il vice ministro, ricordando al pubblico che in questo momento stanno uscendo nei cinema di tutto il Paese numerose produzioni russe, come "Cheburashka", il film di animazione sul tradizionale pelouche di una scimmietta che si trasforma in animale in carne e ossa, i Dmitriy Dyachenko e "Testimone", un film (di propaganda, ndr) sull'invasione ell'Ucraina. L'industria cinematografica russa, ha aggiunto, "coglie gli aspetti positivi della riduzione del numero di film di Hollywood".
Barbie e Oppenheimer hanno incassato questa estate più di due miliardi di dollari ai botteghini di tutto il mondo. Davankov si appellava alla cosiddetta licenza "obbligatoria" per prodotti di "paesi non amichevoli". In alcuni cinema russi tuttavia da tempo vengono proiettate versioni pirata dei due film. Nelle città russe, come se niente fosse, molte ragazze si sono vestite di rosa, citando il film di Greta Gerwig. Ma niente politica. Solo moda.