Il presidente dell'Associazione dei Giornalisti del Mediterraneo, "Contributo e intervento del governo italiano ha dimostrato ancora una volta che il dialogo può aiutare a risolvere i problemi"
"La notizia della liberazione della giovane giornalista italiana Cecilia Sala, arrestata in Iran, ha suscitato una grande soddisfazione non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Dopo giorni di crescente preoccupazione e intense trattative diplomatiche, Sala è finalmente tornata libera, segnando una vittoria fondamentale per la libertà di stampa, un principio che dovrebbe essere garantito in ogni paese democratico". Queste le parole di Dundar Kesapli, presidente dell'Associazione dei Giornalisti del Mediterraneo. "La detenzione di Cecilia Sala aveva suscitato un'ondata di solidarietà e mobilitazione sia a livello nazionale che internazionale. Organizzazioni per i diritti umani, giornalisti e politici di tutto il mondo si erano uniti per chiedere la sua liberazione, facendo pressione sulla diplomazia internazionale affinché intervenisse per riportarla a casa sana e salva. Ora, con la sua liberazione, si può tirare un sospiro di sollievo, ma soprattutto si celebra una vittoria importante per tutti coloro che credono nella forza della libertà di espressione", ha aggiunto Kesapli che ha espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto, sottolineando l'importanza del ruolo svolto dalla diplomazia italiana in un'intervista con l'Adnkronos. "Il contributo e l'intervento del governo italiano ha dimostrato ancora una volta che il dialogo può aiutare a risolvere i problemi. La diplomazia ha fatto la sua parte, ma la liberazione di Cecilia Sala è anche una vittoria per tutti i giornalisti che ogni giorno lottano per raccontare la verità".
Kesapli ha poi aggiunto che questo evento rappresenta un forte segnale a favore della libertà di stampa, un valore che, purtroppo, non è ancora rispettato in molti paesi. "Siamo nel 2025, eppure la libertà di stampa è ancora messa in discussione in molte parti del mondo. È ora di dire basta, di inviare un segnale forte per cambiare il sistema e la mentalità. Ogni giornalista ha il dovere di raccontare la verità, ma spesso si trova a lavorare in contesti ostili e pericolosi. Non è mai facile svolgere questa professione in paesi dove manca la democrazia, ma solo attribuendo valore alla libertà di espressione potremo lavorare serenamente".
Infine Kesapli ha sottolineato che, sebbene il diritto alla libertà di stampa sia fondamentale, è necessario che anche i giornalisti rispettino le regole della comunicazione. "Non possiamo ignorare che ogni professione ha le sue responsabilità. I giornalisti hanno il diritto di esprimere la loro verità, ma devono farlo nel rispetto delle leggi e delle norme etiche della professione. La libertà di stampa non è un privilegio, ma un diritto che non può essere tolto. La liberazione di Cecilia Sala, quindi, non è solo una gioia per la sua famiglia e per i suoi amici, ma anche per tutti i giornalisti del mondo che si sentono più protetti e più forti in questo momento di vittoria. La diplomazia italiana ha sicuramente avuto un ruolo fondamentale nelle trattative", ha concluso Kesapli, "ma alla fine, come si dice, 'tutto è bene quel che finisce bene'".