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Israele, maxi operazione in Cisgiordania. La condanna dell'Onu

Almeno 10 morti, tensione attorno al campo profughi di Nur Shams

Soldati israeliani
Soldati israeliani
28 agosto 2024 | 20.24
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Israele attacca in Cisgiordania. Le forze armate avrebbero ordinato agli abitanti del campo profughi di Nur Shams, a est di Tulkarem, di lasciare la zona nel giro di poche ore. E' quanto ha riferito l'agenzia palestinese Wafa, citando una fonte della sicurezza secondo cui i soldati israeliani avrebbero allestito una postazione militare nella zona di al-Maslakh per perquisire le persone che lasciano l'area.

Notizie analoghe vengono riportate anche dalla tv satellitare al-Jazeera, che però precisa come "non ci sia nessun ordine esplicito di evacuare" l'area. Almeno 10 palestinesi sono rimasti uccisi in una serie di operazioni lanciate oggi dall'esercito israeliano in diversi parti della Cisgiordania. La Mezza Luna Rossa che reso noto su X che le sue squadre hanno trasportato 10 corpi e 22 feriti negli ospedali della zona.

La Bbc riporta testimonianze da Nur Shams, dove, dicono, i militari israeliani hanno circondato il campo profughi e ci sono "molti punti con scontri". Anche un altro abitante della zona, Suleiman Zuhairi, ha riferito dell'accerchiamento del campo e spiegato che le strade dell'area sono state bloccate o distrutte dai mezzi militari israeliani.

Stando alla fonte della Bbc, le forze israeliane "hanno preso il controllo di aree e creato punti per le perquisizioni" e "chiunque vuole lasciare" la zona "può farlo ma deve passare da un checkpoint delle Idf per la perquisizione".

In passato, ha detto, gli abitanti dell'area hanno lasciato la zona prima di operazioni israeliane, ma questa volta "ci hanno colto di sorpresa". Tulkarem è una delle aree nel nord della Cisgiordania in cui Israele ha confermato di aver avviato un'operazione "antiterrorismo".

L'Onu denuncia "la crescente risposta militare" da parte di Israele nella Cisgiordania occupata, affermando che queste operazioni "violano il diritto internazionale" e pongono "il rischio di peggiorare una situazione già esplosiva". L'Ufficio dei diritti umani dell'Onu, guidato da Volker Turk, sottolinea infatti che "gli scontri tra le forze di sicurezza israeliane e i palestinesi armati in Cisgiordania con costituiscono un conflitto armato secondo il diritto umanitario, per cui l'uso della forza in Cisgiordania deve rispettare le norme dei diritti umanitari e gli standard applicabili alle operazioni di sicurezza".

"Il ricorso a caccia ed altre armi e tattiche militari da parte delle forze israeliane violano questi standard e portano ad esecuzioni extragiudiziarie ed altri assassinii, come alla distruzione di abitazioni ed altre infrastrutture palestinesi", continua la dichiarazione che poi si riferisce all'ennesimo attacco da parte di coloni in Cisgiordania, avvenuto lunedì in cui un palestinese è stato ucciso ed altre tre feriti, con le forze israeliane che sono rimaste inerti.

L'ufficio di Turk afferma che questo "non è un caso isolato", ma "una conseguenza diretta della politica di insediamenti di Israele nella Cisgiordania occupata, che provoca una violazione dei diritti umani e che si accompagna alla complicità delle forze di sicurezza israeliane e al clima di impunità esistente".

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