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Israele, attacco su Beirut: "Ucciso numero 2 di Hezbollah"

Uno degli obiettivi dell'attacco era il comandante Ibrahim Aqil, ricercato dagli Stati Uniti. Netanyahu: "Nostri obiettivi chiari, nostre azioni parlano da sole"

Macerie a Beirut
Macerie a Beirut
20 settembre 2024 | 07.42
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Ibrahim Aqil, numero due di Hezbollah, è rimasto ucciso nel raid compiuto da Israele sulla periferia sud di Beirut. Lo ha confermato una fonte del Partito di Dio all'Afp, secondo quanto riferiscono i media israeliani. Secondo quanto riferito, insieme ad Aqil, noto anche come Tahsin, sarebbero stati uccisi diversi membri dell'unità di elite Radwan di Hezbollah, mentre partecipavano tutti insieme ad un incontro.

Aqil era ricercato dagli Stati Uniti per il suo coinvolgimento negli attentati all'ambasciata americana e alla caserma dei marines americani a Beirut nel 1983, scrive su X il giornalista Barak Ravid, citando due fonti israeliane.

Nel complesso, è di almeno 14 i morti accertati e 59 feriti - di cui 8 in condizioni critiche - il bilancio aggiornato dal ministero della Salute libanese dopo il raid. Tra le vittime, ci sarebbero 5 bambini.

Quello ''mirato'' contro l'alto comandante di Hezbollah è il terzo raid aereo condotto dalle Forze di difesa israeliane (Idf) a Beirut dall'inizio della guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza lo scorso 7 ottobre.

Netanyahu: "Nostre azioni parlano da sole"

"I nostri obiettivi sono chiari, le nostre azioni parlano da sole"., ha intanto dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo il raid in Libano contro il comandante di Hezbollah.

Gli attacchi di Israele su Beirut

Il primo raid israeliano sulla capitale libanese risale all'inizio dell'anno, al 2 gennaio, e coincide con il primo leader di alto rango di Hamas ucciso dall'inizio dell'operazione nella Striscia di Gaza. A essere eliminato è stato Saleh al-Arouri, numero due dell'ufficio politico di Hamas dal 2017, tra i fondatori delle Brigate Ezzedin al-Qassam e membro del politburo dell'organizzazione palestinese dal 2010. Nato ad Aroura, in Cisgiordania, nel 1966, era apparso insieme a Haniyeh nel video con cui la leadership del movimento palestinese celebrava in tv la notizia dell'attacco in Israele.

Hamas ha confermato che al-Arouri è stato ucciso insieme ad almeno altri due comandanti delle Brigate al-Qassam in un'esplosione alla periferia sud di Beirut e attribuita a un drone israeliano. Sulla testa dell'uomo, che era considerato anche l'elemento di raccordo di Hamas con Iran e Hezbollah, gli Stati Uniti avevano messo una taglia di cinque milioni di dollari.

Più recente, il 30 luglio, il raid aereo israeliano che ha portato all'uccisione alla periferia sud di Beirut di Fuad Shukr, conosciuto anche come Hajj Mohsin, consigliere militare del leader del movimento sciita filo-iraniano Hassan Nasrallah per la pianificazione e la direzione delle operazioni di guerra. Comandante di Hezbollah e numero due del gruppo, Shukr era considerato il responsabile della strage al campo da calcio di Majdal Shams nella quale hanno perso la vita 12 bambini drusi.

Shukr era ritenuto dalle Idf il comandante del progetto missilistico di precisione di Hezbollah e si occupava quindi degli armamenti, missili a guida di precisione, missili da crociera, missili antinave, razzi a lungo raggio e droni. Era anche ricercato dagli Stati Uniti per il suo ruolo nel bombardamento del 1983 della caserma dei marines americani a Beirut e sulla sua testa c’era una taglia di cinque milioni di dollari. Sessant'anni, era il comandante militare più anziano di Hezbollah.

Un attacco su larga scala come quello condotto nelle ultime ore ha un impatto significativo sulla capacità di Hezbollah di reagire contro Israele dopole esplosioni di cercapersone e walkie talkie in dotazione ai militanti.

Questo non significa che Hezbollah non possa organizzare grandi attacchi contro Israele: può ancora farlo. Tuttavia, lo Stato ebraico - tra il raid della scorsa notte e quello del 25 agosto scorso - sta riducendo le capacità di contrattacco di Hezbollah, in particolare per quanto riguardo il lancio di razzi a corto raggio sul nord del Paese.

Iran minaccia: "Risposta terribile per azioni in Libano"

Israele riceverà una "risposta terribile" per i suoi attacchi contro Hezbollah in Libano con cercapersone e walkie talkie esplosivi. Lo ha dichiarato il comandante dei Guardiani della Rivoluzione dell'Iran (pasdaran), Hossein Salami, in una lettera inviata al segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, secondo quanto riporta l'agenzia Mehr.

Nella lettera Salami ha condannato il "crimine terroristico" che ha causato decine di morti e migliaia di feriti. Affermando che "il regime sionista ha compiuto il crimine atroce a causa della sua disperazione e dei suoi fallimenti", il capo dei pasdaran ha sottolineato che "il regime criminale di Israele riceverà presto una risposta schiacciante dalla Resistenza".

L'ambasciatore dell'Iran in Libano, Mojtaba Amani, tra le migliaia di persone rimaste ferite nelle esplosioni di cercapersone, è stato sottoposto ieri a un piccolo intervento chirurgico all'occhio e tornerà presto a Beirut per riprendere le sue attività, ha fatto sapere la moglie del diplomatico, citata dai media iraniani. Secondo la donna, Amani farà ritorno nel Paese dei cedri una volta completato il suo iter terapeutico a Teheran.

Soldati lanciano cadaveri palestinesi da tetto, Idf indaga

L'esercito israeliano sta indagando su un episodio che mostra alcuni soldati in Cisgiordania lanciare giù da un tetto i corpi senza vita di presunti militanti palestinesi. Le Forze di difesa israeliane hanno definito i fatti "un grave incidente che non coincide con i valori delle Idf", sostenendo che quanto visto in alcuni video che circolano sui social media è "in fase di revisione". I video mostrano tre soldati che lanciano da un tetto o prendono a calci sospetti militanti uccisi ieri durante il raid vicino a Jenin.

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