Ancora raid su Gaza, Protezione civile: "Almeno 14 morti, decine di feriti". Drone Hezbollah su asilo in Israele, nessun ferito
Israele ha condotto nuovi raid sulla periferia meridionale di Beirut. Lo riportano le tv satellitari in lingua araba, secondo cui i bombardamenti hanno preso di mira tre quartieri del sobborgo di Dahiyeh ovvero Haret Hreik, Al-Ghobeiry ed Al-Laylaki.
In precedenza il portavoce in lingua araba delle Idf, Avichay Adraee, aveva ordinato l'evacuazione di 11 edifici di Dahiyeh. "Vi trovate vicino alle strutture e agli interessi di Hezbollah, contro i quali le Idf agiranno con la forza nel prossimo futuro. Per la vostra sicurezza e quella dei vostri familiari, dovete evacuare immediatamente questi edifici e quelli adiacenti e tenervi lontani da essi per una distanza non inferiore a 500 metri", ha scritto Adraee sul social X.
Sarebbe intanto di almeno 14 morti il bilancio dei raid aerei israeliani che sono stati condotti questa mattina sulla Striscia di Gaza. Lo ha riferito all'Afp il portavoce della Protezione civile palestinese, Mahmoud Bassal. ''Almeno 14 persone sono state uccise e a decine sono state ferite all'inizio di oggi a causa di numerosi raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza'', ha dichiarato.
Quattro soldati israeliani sono intanto stati uccisi in scontri a nord di Gaza. Lo ha annunciato l'Idf spiegando che le vittime sono i sergenti Orr Katz, 20 anni, Nave Yair Asulin, 21, Gary Lalhruaikima Zolat, 21 e Ofir Eliyahu, 20. Erano tutti del battaglione Shimshon.
Con la loro morte sale a 375 il numero dei soldati israeliani uccisi nella Striscia di Gaza.
Un drone lanciato da Hezbollah dal Libano è caduto nel cortile di un asilo a Nesher, nella zona di Haifa nel nord di Israele. Lo riferiscono la polizia e le autorità locali precisando che non ci sono vittime, mentre sono stati registrati lievi danni alla struttura.
Il sindaco di Nesher, Roi Levi, ha spiegato che i bambini sono stati trasferiti in un altro asilo in seguito all'attacco. Il sito di Haaretz ha riferito che le sirene di allarme antiaereo non sono suonate.
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha intanyo ribadito che ''non ci sarà alcun cessate il fuoco in Libano'' e che ''l'attività offensiva deve continuare'' fino a ''ottenere i frutti della vittoria''. Riferendo su 'X' dell'''incontro di ieri sera con il General Defense Forum'', Katz ha spiegando che ''in Libano non ci sarà alcun cessate il fuoco e non ci sarà tregua. Continueremo a colpire Hezbollah con tutta la forza''.
Katz ha aggiunto che ''Israele non accetterà alcun accordo che non garantisca il diritto di Israele di far rispettare e prevenire il terrorismo da solo e di raggiungere gli obiettivi della guerra in Libano, disarmando Hezbollah e ritirandolo oltre il fiume Litani e riportando i residenti del nord sani e salvi alle loro case''.
''E' un dovere morale nei confronti degli assassinati, dei caduti, delle famiglie in lutto, dei feriti, degli ostaggi e dell'intera nazione istituire una commissione d'inchiesta statale" su quanto accaduto il 7 ottobre del 2023 e su quello che ha portato al massacro compiuto da Hamas nel sud di Israele. Lo ha detto il leader dell'opposizione israeliana e leader del partito di Unità Nazionale Benny Gantz, che ha chiesto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di dire "basta con le invenzioni e le evasioni''.
Su 'X' Gantz ha criticato l'ipotesi del premier israeliano di istituire un ''comitato speciale'' per indagare sui fatti del 7 ottobre invece che una commissione d'inchiesta statale. "Il peggior disastro che abbiamo dovuto affrontare dalla fondazione di Israele non può concludersi con un comitato di facciata, né con qualsiasi altro formato che cerchi di eludere le responsabilità", ha scritto su X.
''Condanno inequivocabilmente l'appello del ministro Smotrich ad 'applicare la sovranità' in Cisgiordania, un chiaro passo verso l'annessione illegale. Tale retorica mina il diritto internazionale, viola i diritti dei palestinesi e minaccia qualsiasi prospettiva di una soluzione a due stati''. Così l'Alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea, Josep Borrell, ha commentato le parole del ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, che ieri ha detto che dopo la vittoria elettorale di Donald Trump è "arrivato il momento" di annettere la Cisgiordania.