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Il mistero di Assad, è in Russia ma nessuno sa dove

Forse è nel quartiere finanziario. I rapporti storici con Mosca e il 'gelo' con Putin

Bashar al-Assad (Fotogramma/Ipa)
Bashar al-Assad (Fotogramma/Ipa)
13 dicembre 2024 | 14.41
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Bashar al-Assad è da cinque giorni in Russia, probabilmente a Mosca, ma non ci sono tracce del presidente siriano deposto né della sua famiglia. Nessuna loro foto o video. E anche il Cremlino, che sembra voler prendere le distanze dalla disfatta del suo alleato, non ha voglia di pubblicizzare troppo la presenza del suo 'ingombrante' ospite, mentre inizia a costruire legami con i nuovi uomini al comando della Siria nel tentativo di mantenere le sue basi nel Paese.

Le ipotesi

La Cnn ipotizza che Assad potrebbe trovarsi nell'area di Moscow City, il quartiere finanziario della capitale russa, con i suoi grattacieli sfarzosi, le sedi di molte delle grandi banche russe, nonché gli edifici residenziali e i complessi di appartamenti di lusso. Un'indagine del 2019 condotta dall'ong anti-corruzione Global Witness rivelò che i membri del clan Assad avevano acquistato almeno 19 appartamenti del valore di circa 40 milioni di dollari in questa zona.

Il mistero

L'operazione con cui Assad è stato esfiltrato dalla Siria è ancora avvolta nel mistero. A quanto si dice, nemmeno il fratello del dittatore ne era stato informato. Secondo il Guardian, che cita Bloomberg, Assad è stato convinto a lasciare il Paese da agenti dell'intelligence russa che hanno orchestrato la sua fuga per evitare che finisse nelle mani dei ribelli come accadde nel 2011 al defunto leader libico Muammar Gheddafi. Il presidente deposto è arrivato in Russia a bordo di un aereo con il transponder spento per non essere scoperto.

Assad non aveva molte opzioni di fuga. L'unico altro Paese disposto ad accoglierlo era l'Iran, ma Mosca ai suoi occhi è una destinazione migliore anche se in questi anni il rapporto personale tra Assad e Putin è sempre rimasto freddo. Come nota il Guardian, mentre il presidente russo ha stretto durante la sua vita sincere amicizie con alcuni leader mondiali, in particolare Silvio Berlusconi, ha sempre tenuto Assad a distanza.

Dove si trova Assad

Non è chiaro se l'ex presidente abiti a Mosca o altrove, ma quel che è certo sono i forti legami che da tempo la sua famiglia ha con la capitale russa. Il figlio maggiore Hafez, che porta lo stesso nome del padre di Bashar (diventato negli anni Settanta un fedelissimo del Cremlino), ha studiato all'Università statale di Mosca e ha discusso la sua tesi di dottorato lo scorso 29 novembre, il giorno in cui le fazioni armate guidate da Hayat Tahrir al-Sham assaltavano la seconda città più grande della Siria, Aleppo, decretando la rapida fine di un regime durato più di 50 anni.

La Russia, agli occhi del presidente deposto, è un rifugio con una relativa stabilità geopolitica ed è assai poco probabile che ceda alle pressioni e lo consegni a coloro che cercano di processarlo. Qui può ricevere le cure del caso sua moglie Asma, a cui a maggio è stata diagnosticata la leucemia.

Inoltre "Bashar e la sua famiglia sono dichiaratamente laici, anche se si identificano con la setta alawita, quindi la Russia ha sempre avuto più appeal dell'Iran in questo senso", ha spiegato David Lesch, un esperto di Siria presso la Trinity University del Texas.

Per il giornale britannico, è improbabile che Assad e la sua famiglia adotteranno uno stile di vita eccentrico a Mosca, ma sotto la stretta sorveglianza degli ufficiali di sicurezza russi saranno probabilmente tenuti nascosti in una residenza isolata. Il suo destino potrebbe rispecchiare quello dell'ex presidente ucraino, Viktor Yanukovych, che vive in una residenza lussuosa di Mosca dopo la sua cacciata durante la Rivoluzione di Maidan del 2014.

Per sostenere la sua permanenza in Russia, Assad sarà probabilmente in grado di attingere a parte dei 2 miliardi di dollari che si ritiene siano nascosti in giro per il mondo in conti offshore e società fantasma. "Credo che Bashar manterrà un profilo molto basso, forse per il resto della sua vita. Non lo vedo affatto un suo ritorno politico in Siria", ha concluso Lesch.

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