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Gaza, spiragli di tregua: Israele invia team per negoziare accordo

La decisione di Netanyahu dopo aver ricevuto la risposta di Hamas all'ultima proposta sul cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi. Pioggia di razzi e droni Hezbollah contro Israele

Macerie a Gaza - Afp
Macerie a Gaza - Afp
04 luglio 2024 | 08.13
LETTURA: 3 minuti

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha autorizzato l'invio di un team per negoziare l'accordo con Hamas sul cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi. Lo ha indicato un funzionario citato dal Times of Israel.

Nell'incontro avuto con i negoziatori prima di prendere la decisione, Netanyahu "ha sottolineato ancora una volta che la guerra finirà solo dopo aver raggiunto tutti i suoi obiettivi, e non un attimo prima", ha dichiarato la fonte. Non è ancora chiaro dove si terranno i prossimi colloqui, ma gli incontri precedenti si sono svolti a Doha e al Cairo.

Secondo la stampa israeliana, l'ok del primo ministro è arrivato alla luce del fatto che Hamas ha ritirato la sua richiesta di una fine completa della guerra come condizione per l'attuazione della prima fase dell'accordo.

Israele riceve risposta Hamas

Ieri sera Israele ha annunciato che il team negoziale guidato dal Mossad ha ricevuto la risposta di Hamas all'ultima proposta sul cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi dai mediatori di Qatar, Egitto e Stati Uniti e sta esaminando la proposta.

"Abbiamo scambiato alcune idee con i mediatori con l'obiettivo di fermare la guerra e il ritiro completo dalla Striscia di Gaza", ha fatto intanto sapere Hamas in un comunicato, dopo l'annuncio di Israele. Nella nota Hamas rivendica di essere stato flessibile nelle sue richieste, mentre Israele "cerca di ingannare ed eludere".

La riposta di Hamas all'ultima proposta per un accordo sul cessate il fuoco e sugli ostaggi "è stata costruttiva e apre la porta a negoziati più dettagliati che potrebbero portare a un accordo", sostengono intanto due alti funzionari israeliani al sito di informazione 'Axios'.

Hezbollah: colpiremo nuovi siti in Israele

ezbollah minaccia di allargare gli attacchi contro Israele, di proseguire con la "risposta" all'uccisione di uno dei suoi comandanti militari nel sud del Libano e minaccia di mirare a "luoghi inaspettati". Lo riporta il sito del giornale libanese L'Orient Le Jour precisando che le nuove minacce a Israele sono arrivate da Hachem Safieddine, esponente di Hezbollah, durante i funerali alla periferia sud di Beirut di Muhammad Neamah Naser, comandante del gruppo sciita libanese ucciso ieri in un raid israeliano sul sud del Paese dei Cedri.

Stamani Hezbollah ha rivendicato il lancio di più di 200 razzi contro il territorio israeliano e "attacchi" con 20 droni contro "varie postazioni israeliane". Le notizie della tv satellitare arrivano all'indomani dell'uccisione di un comandante di Hezbollah, Muhammad Neamah Naser, in un raid israeliano sul sud del Paese dei Cedri.

Su X le forze israeliane (Idf) confermano intanto il rilevamento dei 200 lanci di razzi e 20 droni provenienti dal Libano, alcuni dei quali sono stati intercettati e abbattuti. In risposta caccia israeliani hanno colpito obiettivo di Hezbollah a Ramyeh e Houla, nel sud del Libano.

Israele approva costruzione 5.300 case in Cisgiordania

Il governo israeliano ha approvato i piani per costruire quasi 5.300 nuove case negli insediamenti in Cisgiordania. Lo ha indicato l'ong Peace Now, denunciando una campagna di Tel Aviv per accelerare l'espansione degli insediamenti con l'obiettivo di consolidare il controllo israeliano sul territorio e impedire la creazione di un futuro Stato palestinese.

Secondo l'organizzazione israeliana Peace Now, il Consiglio di pianificazione ha approvato la realizzazione di 5.295 case in decine di insediamenti in tutta la Cisgiordania dopo che mercoledì Israele ha approvato il più grande sequestro di terra in Cisgiordania in oltre 30 anni.

"Oggi è chiaro a tutti che questo conflitto non può essere risolto senza una soluzione politica che istituisca uno Stato palestinese accanto a Israele - ha dichiarato il gruppo - Tuttavia, il governo israeliano sceglie di complicare il tutto". Il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric lo ha definito "un passo nella direzione sbagliata", aggiungendo che "la direzione in cui vogliamo andare è quella di trovare una soluzione negoziata a due Stati".

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