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Francia, Darnis (Luiss): "Governo precario senza pesi massimi, dubbi su durata"

L'incognita è cosa succederà a giugno, quando sarà di nuovo possibile sciogliere l'Assemblea nazionale: secondo il professore francese, a quel punto Le Pen e Melenchon "potrebbero avere interesse comune a censurare il governo, ma cosa farebbe il resto della sinistra?"

Francia, Darnis (Luiss):
22 settembre 2024 | 14.45
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Quello annunciato da Michel Barnier "è un governo precario, senza pesi massimi, il cui orizzonte temporale appare limitato all'estate". Jean Pierre Darnis, professore alla Luiss di Roma e all'università di Nizza, commenta in questi termini con l'Adnkronos la nascita dell'esecutivo francese a oltre tre mesi dal voto anticipato convocato da Emmanuel Macron. Il cui esito - lo stop al Rassemblement national grazie al patto di desistenza e il successo della coalizione di sinistra - sembra essere stato ignorato dal presidente francese.

"Il governo annunciato resta un governo di minoranza - sottolinea Darnis - perché è un governo fatto da macronisti ed esponenti dei repubblicani che non allarga la maggioranza precedente" con il sostegno esterno dell'Rn. Un governo spostato a destra, perché "su Barnier c'è stato il nulla osta di Marine Le Pen, che ha fatto sapere per il momento di non volerlo censurare, quindi fino all'estate dovrebbe reggere".

L'incognita è cosa succederà a giugno, quando sarà di nuovo possibile sciogliere l'Assemblea nazionale: secondo il professore francese, autore tra l'altro di "Transalpini", che sarà presentato domani a Roma, a quel punto Rn e Lfi di Jean Luc Melenchon "potrebbero avere interesse comune a censurare il governo, ma cosa farebbe il resto della sinistra?". Che si è compattata dinanzi al rifiuto di Macron di darle una chance con Lucie Castets e per questo è rimasta fuori da un esecutivo che "è sicuramente sbilanciato a destra e provoca non pochi mal di pancia all'ala sinistra dei macronisti, che nascono trasversali", è l'analisi di Darnis.

Quanto ai nomi dei ministri annunciati da Barnier, "non ci sono pesi massimi: a parte i riconfermati Rachida Dati e Sebastian Lecornu, per la maggior parte si tratta di deputati giovani, che hanno lavorato bene in Parlamento ma che non hanno esperienza di governo", sottolinea il professore francese, osservando come "i leader dei partiti siano rimasti fuori per non bruciarsi in vista delle prossime presidenziali".

E c'è ancora un altro elemento che sottolinea la debolezza del governo, secondo Darnis: "La costola macronista potrebbe essere più fedele al presidente che a Barnier, con il rischio di una competizione fra l'ala vicina al premier uscente Gabriel Attal, che vuole comunque muoversi in modo autonomo rispetto al presidente, e il primo ministro". "Un quadro politico, insomma, più che precario", chiosa l'esperto.

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