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Corea del Sud, il presidente Yoon non cede: "Combatterò fino alla fine"

In un discorso alla nazione il capo di Stato ha contestato le accuse di insurrezione e definito il decreto di legge marziale un "atto di governo". Nuova perquisizione nel complesso presidenziale

Il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol - (Afp)
Il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol - (Afp)
12 dicembre 2024 | 08.03
LETTURA: 3 minuti

''Combatterò fino alla fine''. Così il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, è tornato a difendere la sua decisione di imporre la legge marziale nel Paese, poi ritirata, affermando che era mirata a ''proteggere la democrazia'' e a ''impedirne il crollo''. Ovvero a ''contrastare la dittatura parlamentare'' dell'opposizione.

Facendo capire che non si dimetterà in vista della seconda votazione in Parlamento per metterlo sotto accusa, Yoon ha affermato: ''Non cambio posizione, anche se verrò messo sotto accusa o indagato''.

In un discorso a sorpresa in tv, Yoon ha negato che la sua decisione di imporre la legge marziale fosse un atto di insurrezione e ha accusato i suoi rivali politici di ''false affermazioni'' per farlo cadere. In ogni caso, ha spiegato, ''non mi sottrarrò alle mie responsabilità legali e politiche''.

Ne frattempo la polizia sudcoreana ha effettuato una nuova perquisizione nel complesso presidenziale del capo dello Stato, nell'ambito di un'indagine sulle accuse di insurrezione. Lo ha riferito l'agenzia nazionale Yonhap. Le autorità stanno mobilitando membri della polizia per “ottenere documenti e informazioni”, rende noto l'agenzia sudcoreana.

Parlamento approva impeachment ministro Giustizia e capo polizi

L'Assemblea nazionale di Seul ha approvato la mozione di impeachment nei confronti del ministro della Giustizia sudcoreano Park Sung Jae e del capo della polizia nazionale Cho Ji Ho. I due sono quindi stati sollevati dal loro incarico, finché la Corte costituzionale non si pronuncerà in merito, con l'accusa di aver sostenuto l'applicazione della legge marziale voluta da Yoon. Lo rende noto l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.

La mozione di destituzione di Park, la prima di un ministro della Giustizia nella storia costituzionale della Corea del Sud, è stata approvata con 195 voti favorevoli e 100 contrari. Sono invece stati 202 i voti a favore della destituzione di Jo e 88 contrari. Il capo della polizia si trova ora ricoverato in ospedale.

L'Assemblea nazionale ha quindi approvato un disegno di legge per istituire un procuratore speciale che indaghi sulle accuse di insurrezione contro il capo di Stato sudcoreano, dopo che Yoon ha negato le accuse e dichiarato che non si dimetterà dall'incarico.

(segue)

Secondo l'accusa, il ministro della Giustizia "ha partecipato a una riunione di gabinetto e al processo decisionale" per l'applicazione della legge marziale. Inoltre "ci sono sospetti che abbia tentato di garantire in anticipo i luoghi di detenzione per figure chiave che avrebbero dovuto essere arrestate in seguito all'attuazione della legge marziale", ha aggiunto l'accusa. E' stato inoltre sostenuto che avrebbe "agito come se non riconoscesse l'autorità dell'Assemblea nazionale, dimostrando di essere in linea con la percezione errata del presidente Yoon di considerare i politici come bersagli da arrestare".

Per quanto riguarda il capo della polizia nazionale Jo, l'accusa sostiene che abbia "abusato della sua autorità di comandare e dare ordini alla polizia e ha bloccato l'ingresso dei membri dell'Assemblea nazionale, organo costituzionale". In questo modo "ha violato il diritto dell'Assemblea nazionale di chiedere l'abolizione della legge marziale".

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