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Sudcorea, migliaia in marcia contro Yoon. Chiesto impeachment

Si dimette il ministro della Difesa: "Mi assumo la piena responsabilità per il caos causato". L'ironia di Mosca: "Difficile che Seul invii armi a Kiev in futuro"

Proteste contro Yoon a Seul - Afp
Proteste contro Yoon a Seul - Afp
04 dicembre 2024 | 07.25
LETTURA: 4 minuti

I partiti dell'opposizione della Corea del Sud hanno annunciato oggi di aver presentato una mozione di impeachment del presidente Yoon Suk Yeol a seguito dell'imposizione - poi revocata ieri - della legge marziale nel Paese.

"Abbiamo presentato una mozione di impeachment preparata con urgenza", hanno dichiarato i rappresentanti di sei partiti di opposizione, tra cui il Partito Democratico, durante un briefing con la stampa, aggiungendo che il voto della mozione, la cui data non è ancora stata decisa, potrebbe tenersi già venerdì.

La mozione è stata firmata da 191 legislatori, senza alcun sostegno da parte dei parlamentari del partito al governo. I promotori prevedono di presentare la mozione alla sessione plenaria del parlamento giovedì, per poi votarla venerdì o sabato, secondo l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.

Yoon "ha violato gravemente e ampiamente la Costituzione e la legge", si legge nel documento, secondo cui la sua decisione di imporre la legge marziale era "incostituzionale e volta a eludere imminenti indagini su presunti atti illegali che coinvolgevano lui stesso e la sua famiglia".

Secondo la mozione, Yoon ha inoltre schierato forze militari e di polizia per bloccare l'Assemblea nazionale, ha arrestato alcuni membri del parlamento e ha limitato il libero accesso all'assemblea. "Queste azioni hanno ostacolato in modo significativo i legislatori nel partecipare alle riunioni per chiedere la revoca della legge marziale - si legge nella mozione -. Tali misure costituiscono una violazione diretta del principio di separazione dei poteri e rappresentano azioni incostituzionali che hanno violato i diritti dei legislatori di deliberare e votare, nonché la loro immunità parlamentare".

"Come Primo Ministro che supervisiona il Gabinetto, mi assumo la piena responsabilità di tutti gli eventi che hanno portato a questo", ha intanto affermato il primo ministro sudcoreano Han Duck-soo in una nota diffusa oggi e intitolata 'Un messaggio al popolo'. "Lavorerò con i membri del Gabinetto fino alla fine per servire il popolo", ha detto. "Da questo momento in poi, il Gabinetto deve adempiere ai propri doveri per garantire la stabilità della nazione e che la vita quotidiana delle persone rimanga inalterata", ha aggiunto.

Ministro Difesa annuncia dimissioni

Il ministro della Difesa della Corea del Sud, Kim Yong-hyun, ha annunciato intanto le sue dimissioni, assumendosi la ''piena responsabilità'' per ''la preoccupazione emersa nella popolazione in merito alla legge marziale''.

"Innanzitutto, sono profondamente dispiaciuto e mi assumo la piena responsabilità per il caos e la preoccupazione causati all'opinione pubblica in merito alla legge marziale'', ha dichiarato il ministro della Difesa sudcoreano. ''Mi sono assunto la piena responsabilità per tutte le questioni relative alla legge marziale e ho presentato le mie dimissioni al presidente", ha affermato Kim.

Migliaia in marcia nel centro di Seul

Migliaia di manifestanti hanno intanto marciato nel centro di Seul, intonando slogan e agitando cartelli, per chiedere le dimissioni del presidente sudcoreano.

"Il presidente Yoon Suk Yeol deve dimettersi", si leggeva su alcuni cartelli, mentre i manifestanti percorrevano la strada principale di Seul, diretti all'Assemblea nazionale, dove si stava svolgendo un'altra manifestazione organizzata dall'opposizione.

L'ironia di Mosca sulle armi di Seul a Kiev

Sarà "difficile" che nel prossimo futuro la Corea del Sud invierà armi all'Ucraina, ha intanto commentato l'ambasciatore russo a Seul Georgy Zinoviev. "Considerati i drammatici sviluppi nella politica della Corea del Sud, la questione degli aiuti a Kiev non dovrebbe essere tema di discussione nel prossimo futuro", ha dichiarato, intervistato da Rossiya-24. Una volta trapelata la notizia dell'invio al fronte ucraino, insieme alle forze russe, di militari della Corea del Nord, a Seul non si escludeva più l'invio diretto di armi a Kiev. Fino a ora, Seul ha rifornito Paesi alleati come la Polonia. L'invio diretti di armi all'Ucraina da parte della Corea del Sud provocherebbe "un collasso delle relazioni" bilaterali, ha aggiunto il diplomatico.

Ieri la revoca della legge marziale

Ieri Yoon Suk Yeol ha annunciato la revoca della legge marziale e il ritiro delle truppe. "L'Assemblea nazionale ha chiesto di revocare lo stato di emergenza e abbiamo ritirato l'esercito che era stato schierato per le operazioni di legge marziale", ha detto Yoon in un discorso televisivo. "Accetteremo la richiesta dell'Assemblea nazionale e revocheremo la legge marziale attraverso la riunione del Consiglio dei ministri".

In precedenza, in un drammatico discorso d'emergenza alla nazione, Yoon aveva annunciato che avrebbe imposto la legge marziale, accusando l'opposizione di paralizzare il governo con "attività anti-stato". Tuttavia, 190 legislatori sono riusciti a entrare in parlamento, dove hanno votato all'unanimità per bloccare la dichiarazione di legge marziale e chiederne la revoca. Secondo la Costituzione, la legge marziale deve essere revocata quando la maggioranza del parlamento lo richiede.

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