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Bolivia, sventato golpe: arrestato generale che ha sfidato presidente

Zuniga accusato di terrorismo e di insurrezione armata contro la sicurezza e la sovranità statale. Almeno 12 persone sono rimaste ferite durante il tentato colpo di Stato

Tentato golpe in Bolivia - (Afp)
Tentato golpe in Bolivia - (Afp)
27 giugno 2024 | 07.22
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Sventato colpo di Stato in Bolivia. E' stato arrestato il generale Juan José Zuniga, che aveva guidato l'esercito verso il palazzo del governo a La Paz, con lo scopo di prendere il controllo.

Zuniga è accusato di terrorismo e di insurrezione armata contro la sicurezza e la sovranità statale. Lo scrivono i media locali, ricordando che l'ufficio del procuratore aveva in precedenza spiccato un mandato di arresto nei suoi confronti. Il generale aveva promesso la formazione di un nuovo governo, accusando le autorità di ''attacchi contro la democrazia'' e dicendo che era arrivato il momento di dire ''basta con l'impoverimento della nostra patria, basta con l'umiliazione dell'esercito. Siamo qui per dar voce al malcontento''.

Almeno 12 persone sono rimaste ferite durante il tentato colpo di Stato, ha dichiarato la ministra della Presidenza della Bolivia Maria Nela Prada, precisando che alcuni feriti sono stati sottoposti a operazioni chirurgiche. ''Non permetteremo, né come governo, né come popolo boliviano, alcun colpo di Stato. In Bolivia proteggiamo la democrazia e tutti i boliviani'', ha dichiarato. ''Grazie al nostro presidente e al valore fondamentale del nostro popolo, delle organizzazioni sociali e della polizia siamo riusciti a sventare un colpo di Stato'', ha aggiunto.

In un videomessaggio, il presidente Luis Arce aveva avvertito che la democrazia era a rischio e aveva invitato i cittadini a scendere in piazza per fermare il tentativo di rovesciarlo. "Abbiamo bisogno che il popolo boliviano si mobiliti e si organizzi contro questo colpo di stato e a favore della democrazia", ​​ha detto Arce in un videomessaggio girato nella Grande Casa del Popolo, la residenza presidenziale ufficiale nella capitale de facto della Bolivia, La Paz. Affiancato dai membri del suo gabinetto, Arce ha dichiarato: ''Non possiamo permettere, ancora una volta, tentativi di colpo di stato che causino vittime boliviane''. I ministri gli hanno fato eco gridando: ''Lunga vita al popolo boliviano! Viva la democrazia!. Lunga vita al nostro presidente Luis Arce!''.

''Denunciamo alla comunità internazionale un tentativo di colpo di stato contro il nostro governo democraticamente eletto'', aveva twittato il vicepresidente David Choquehuanca. In un messaggio video, il ministro degli Esteri, Celinda Sosa Lunda, aveva affermato che alcune unità dell'esercito avevano lanciato un attacco alla "democrazia, alla pace e alla sicurezza nazionale".

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha espresso ''preoccupazione'' per la situazione in Bolivia e ha chiesto che venga ''protetto l'ordine costituzionale''. Il suo portavoce, Stéphane Dujarric, ha detto che ''il segretario generale è molto preoccupato per gli avvenimenti a La Paz, in Bolivia, e il tentato colpo di Stato" e "invita tutte le componenti della società boliviana, comprese le Forze Armate, a proteggere l'ordine costituzionale e a preservare un clima di pace", ha aggiunto.

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